Caro Direttore Zavagli,
Le vorrei rubare cinque minuti del suo tempo per raccontarLe una storia che credo valga la pena di essere condivisa con Lei e gli affezionati lettori del Suo quotidiano on-line.
CRONACHE DAL TERZO MONDO!
C’era una volta un gruppo di passeggeri di un treno Intercity saliti sullo stesso presso la stazione di Bologna, essendo in possesso solo dell’abbonamento mensile regionale afferente alla stessa tratta percorsa in parte dall’Intercity. Questi passeggeri si sentivano al sicuro, perché avevano chiesto ed ottenuto il permesso di poter salire sull’Intercity ad un controllore presente al binario; tale situazione era stata provocata da notevoli ritardi accumulati dai treni su cui erano in precedenza, facendo loro saltare le coincidenze sia con il Regionale Veloce che con il successivo Regionale.
Questi poveri disperati non volevano tornare a casa con le Calende Greche, ma pensavano che, essendo il ritardo imputabile a Trenitalia e non a loro, venisse mostrata un po’ di umanità da parte del Lupo Cattivo (Trenitalia ndr), consentendogli così un tranquillo viaggio senza dover pagare sovrattasse alcune.
Ma come nelle migliori favole il Lupo Cattivo, impersonato da uno zelante e solerte controllore (che verrà per questo sicuramente promosso) compare davanti ai poveri passeggeri, multandoli per essere saliti su un treno senza avere il titolo di viaggio, incurante delle spiegazioni, peraltro molto civili, fornite dagli sventurati.
Come se non bastasse, alla stazione di Ferrara, il Lupo avvertiva solerte la polizia, probabilmente terrorizzato dalle reazioni dei poveri passeggeri che, udite udite, si limitavano a qualche colorita rimostranza, sempre stando a debita distanza dal controllore stesso.
C’è sempre una morale in ogni storia: in questa se ne possono individuare almeno due.
L’unico vero disagio l’hanno subito i normali passeggeri come me che hanno visto il treno bloccato alla stazione di Ferrara per l’arrivo della polizia, allertata per una situazione nient’affatto sopra le righe.
L’insegnamento più importante però è che i poveri pendolari sono sempre cornuti e qualche volta mazziati! Pagano l’abbonamento a Trenitalia, lo stipendio ai controllori e vengono pure trattati a pesci in faccia! Non è forse ora di discutere su un efficientamento vero di questa pseudo-industria pubblica?
La storia non è purtroppo di fantasia e attende la replica di qualche solerte sindacalista del settore.
Cordiali Saluti
Umberto Bellucci