Bondeno
24 Ottobre 2014
Le nuove indagini confermano il difetto nella trave prefabbricata. E spuntano due nuovi indagati

Crollo Ursa: la procura chiede i rinvii a giudizio

di Redazione | 2 min

ursa-bondeno-terremoto1Due richieste di rinvio a giudizio, due proscioglimenti e due nuovi indagati: non mancano le novità riguardo all’inchiesta sul crollo dei capannoni Ursa, dove durante il terremoto del 20 maggio 2012 morì l’operaio 29enne Tarik Naouch. Un crollo causato – come confermato dalle perizie di pm e parte civile – dalla mancanza di ‘armatura’ nel cemento che componeva una delle travi portanti del capannone, che si spezzò e diede il via all’effetto a catena che rase al suolo l’edificio. Un difetto di costruzione ormai appurato e che può già dare le prime risposte circa le eventuali responsabilità degli indagati.

Il pm Nicola Proto ha infatti chiesto il proscioglimento per Franco Mantero (presidente dell’ordine degli ingegneri e direttore dei lavori nel cantiere Ursa) e Simonello Marchesini (costruttore), il cui ruolo nella costruzione del capannone non ebbe mai a che fare con la scelta o il collaudo della trave prefabbricata che rappresentò ‘l’anello debole’ del capannone. Le due richieste di rinvio a giudizio, sulle quali il gup si pronuncerà a metà dicembre, sono riservate invece a Mauro Monti (ingegnere capo della Provincia e collaudatore per i capannoni Ursa) e Pierantonio Cerini (progettista).

Passiamo ora ai due nuovi indagati: resta ovviamente il riserbo sulla loro identità, ma è lecito pensare che si tratti dei responsabili della progettazione e della commercializzazione della trave prefabbricata. Durante l’udienza precedente infatti, una volta appurato la carenza nella sua armatura, il Proto aveva chiesto un supplemento di indagine per chiarire se si trattasse di un difetto di fabbricazione del pezzo singolo o dell’intera serie di prefabbricati. Ieri dopo le indagini al ministero dell’industria a Roma è arrivata la risposta dei consulenti: è proprio il modello ‘in catalogo’ a presentare la mancanza di acciaio nel punto di appoggio. E la trave risulterebbe quindi completamente inadatta (e non omologabile) per sostenere una struttura come quella dei capannoni Ursa.

Mosso da queste conclusioni, il pm ha chiesto al tribunale la trasmissione degli atti per due nuovi indagati. Le inchieste in campo diventano quindi due: la prima sul crollo dei capannoni Ursa, che vede come indagati il suo progettista e il collaudatore, la seconda, più circostanziata, sulle caratteristiche di una trave immessa nel mercato pur presentando un difetto strutturale che, quella notte del 20 maggio 2012, causò la morte dello sfortunato e incolpevole Tarik Naouch.

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