Eventi e cultura
11 Ottobre 2014
Un trauma bellico che ha significato lutto, sofferenza e ansia materna

In Ariostea si raccontano le donne nella Grande Guerra

di Redazione | 1 min

biblioteca ariosteaSarà Anna Quarzi ad approfondire il tema del ruolo delle donne e dei movimenti femminili durante la Prima guerra mondiale in occasione del nuovo incontro del ciclo ‘La Grande Guerra e il Novecento europeo’ che si terrà lunedì 13 ottobre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Introdurrà l’argomento Fiorenza Bonazzi del ‘laboratorio di didattica della storia’ dell’istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.

La rassegna di appuntamenti promossa dall’istituto Gramsci e dall’istituto di Storia contemporanea di Ferrara proseguirà i propri incontri mensili fino al novembre prossimo con l’intento di approfondire il significato di quel tragico evento che inaugurò ‘il secolo breve’ e fu causa di cambiamenti sconvolgenti per l’Europa del Novecento.

Nella Prima guerra mondiale, più che nel passato, il prezzo pagato dalle donne fu altissimo. Il trauma bellico di lunga durata ha certamente significato lutto, sofferenza e ansia materna, ma ha causato senza dubbio anche una frattura dell’ordine familiare e sociale. Lo spostamento nelle zone di guerra degli uomini costrinse infatti le donne, e non senza ostilità e diffidenza, a sostituirsi ai pater familias, sia in casa che nei luoghi di lavoro, assumendo incarichi prima preclusi.

I movimenti femministi, tendenzialmente pacifisti, intuirono presto che il conflitto poteva rappresentare un’occasione irripetibile, nella sua drammaticità, per riposizionare i rapporti di genere.

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