Lettere al Direttore
1 Ottobre 2014

Omicidio stradale, lettera al Ministro del Comitato Paglierini

di Redazione | 4 min

A seguito dell’ennesima tragedia della strada che un ubriaco al volante ha provocato in provincia di Salerno causando 4 morti, tra cui il fratello, il Tg1 ha dichiarato ieri sera che anche Lei sollecita il varo della legge o del decreto su “l’omicidio stradale’.

Premesso che da quando l’attuale Presidente del Consiglio, allora sindaco di Firenze e ‘sostenitore’ dell’iniziativa ci chiese un parere, rispondemmo senza esitazione – dopo aver letto il testo – di essere d’accordo con la ministro Severino che metteva giuridicamente in dubbio la validità del testo e soprattutto la sua applicazione (fatto salvo se Bruxelles, una volta adottato, l’avesse approvato o meno).

Sentita anche la sua autorevole posizione di Ministro, ci chiediamo ma perchè per i casi che alleghiamo, estratti da organi d’informazione in questi anni, non c’è stato bisogno dell’ “omicidio stradale” per comminare ai responsabili pene adeguate al crimine commesso?

Noi riteniamo che Lei – e chi sostiene a spada tratta l’introduzione nel nostro ordinamento dell’ “omicidio stradale” – abbia letto il teso della proposta di legge. E se l’ha letto, come pensa possa agire un Giudice quando deve applicare la pena stante il punto di seguito espresso nella proposta?

Punto che molti attenti osservatori – mettendo da parte la foga e il desiderio della giusta pena, che giustamente si invoca di fronte a certi crimini – hanno fatto rilevare. Come ha fatto l’editorialista Maurizio Caprino sul Sole 24 Ore del 23 Luglio 2014. Aspetto questo, però, che viene volutamente trascurato e scarsamente dibattuto perchè, forse, come già rilevò il Ministro Severino, mette in dubbio la consistenza su cui si fonda la proposta. Anche perchè essa, indiscutibilmente, esercita una diversa presa psicologica presso la pubblica opinione. Ma, ci corregga se sbagliamo, compito del legislatore non è quello di generare illusioni nella gente. Ma quello di affrontare e risolvere i problemi di competenza. E i problemi non si affrontano e risolvono introducendo nuove leggi che contribuiscono a complicare e rendere inapplicabili quelle già esistenti.

Estratto dalla proposta di introduzione dell’ “omicidio stradale”:

. All’art. 6 (introduzione del reato di cui all’art 575-bis omicidio stradale) si legge: “Chiunque ponendosi consapevolmente alla guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti o psicotrope …”.

– Quel “consapevolmente” mette un qualsiasi avvocato nella condizione di dimostrare, facilmente, “l’inconsapevolezza” del danno che il proprio cliente avrebbe potuto causare e, beffa ulteriore, se la controparte dovesse riuscire a dimostrare, invece, la “consapevolezza”, NESSUNA compagnia di assicurazione risarcirebbe il danno alla parte offesa. Perchè NESSUNA Compagnia di assicurazione assicura qualcuno con il dichiarato proposito di recare danno a terzi (sarebbe come se contraessi un’assicurazione con la espressa intenzione di andare ad ammazzare qualcuno e poi far risarcire dalla stessa assicurazione il danno causato ai famigliari o al soggetto stesso, se non è deceduto).

Queste le nostre perplessità sulla proposta e il motivo per cui non abbiamo aderito e sostenuto la raccolta firme di cui si è fatto finora solo gran clamore – in classico stile all’italiana.

Perchè, invece, sig. Ministro, come suggerimmo anche all’attuale Presidente del Consiglio quando ci chiese un parere, non si procede con la ABROGAZIONE, per simili reati e fattispecie, della possibilità di far “patteggiare la pena” per il colpevole?

Non è quest’ultima una strada più semplice, più immediata da realizzare sotto il profilo legislativo e giuridico, oltre che assai più efficace per ridurre considerevolmente questi crimini?

Inoltre il “permesso di guida” di veicoli di ogni tipo alimentati a motore, altro non è che un atto “amministrativo” . Il cui presupposto è il soddisfacimento in maniera corretta dei requisiti di “idoneità” che, nel caso specifico non possono prescindere dalla massima garanzia di “tutela della salute” (individuale e collettiva). Tale condizione, in particolare per i soggetti affetti da problemi di alcoolismo e assunzione di sostanze stupefacenti, è riscontrabile in un solo modo – sia all’atto del rilascio che del rinnovo della patente di guida – sottoporli ad esame del sangue.

Perchè non ci si adopera per rendere “OBBLIGATORIA” tale condizione? Quante vite umane si possono salvare ogni anno? O dobbiamo dare ragione a chi sostiene che essendo “l’incidentalità stradale” ricompresa nel calcolo del nostro PIL nazionale – e “fatturando” la stessa oltre 2 punti – in periodo di crisi nera per l’economia una simile diminuzione del PIL sarebbe un ulteriore aggravamento per il nostro Paese.

DIMENTICANDO INVECE QUANTO COSTA ALLA COMUNITA’ NAZIONALE LA PERDITA, OGNI ANNO, DI MIGLIAIA DI VITE UMANE – di cui la stragrande maggioranza in età produttiva e contributiva.

Grazie dell’attenzione mentre restiamo in attesa di un Suo riscontro.

Dr. Luigi A. Ciannilli
(presidente)

Comitato per la Sicurezza Stradale “F. Paglierini”

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com