Cronaca
28 Settembre 2014
Con la firma del protocollo prende forma il progetto in via Ravenna

Co-housing, quando la condivisione è di casa

di Elisa Fornasini | 4 min

Leggi anche

Corteo del 25 aprile. La Resistenza vive

Oltre cento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

OIl bisogno di riscoprire il valore della condivisione diventa un sogno realizzabile con il co-housing, uno stile abitativo che a normali appartamenti affianca spazi comuni interni ed esterni, che approda ufficialmente a Ferrara con la firma del protocollo d’intesa tra Comune di Ferrara e associazione Cohousing Solidaria. Questo atto formale, con cui l’amministrazione si fa promotrice dell’iniziativa, è stato firmato ieri mattina dagli assessori comunali Roberta Fusari e Chiara Sapigni e da Alida Nepa di Solidaria.

“La firma del protocollo è un passo importante di un percorso iniziato nel 2010 con l’associazione Cohousing” annuncia la Fusari, leggendo tutto il testo del documento “che mette nero su bianco il riconoscimento della funzione sociale che svolge il cohousing, stabilisce le linee guida da seguire per la costituzione di questi condomini solidali e assicura l’impegno dell’amministrazione ad adottare politiche di promozione e sostegno”. Il tutto senza mettere un euro: “Il Comune non ha investito soldi pubblici né ha trovato gli spazi – specifica la Fusari – ma ha solo accompagnato Solidaria nel percorso per poter rendere il cohousing una realtà nella nostra burocrazia e per sostenere un modo di vivere molto bello che parte da un insieme di persone e non da un progetto edilizio, speriamo che diventi prassi comune”. “È fondamentale riscoprire la quota sociale dell’abitare per aprire gli spazi comuni non solo per i residenti ma anche alla comunità più ampia” sottolinea l’assessore Sapigni, entusiasta della funzione sociale del progetto dall’uso degli spazi comuni destinati a funzioni condivise dai residenti alla possibilità di promuovere iniziative culturali aperte ai cittadini”. Il protocollo ampio, che avrà durata di 5 anni e potrà essere rinnovato per un altro quinquennio, si rivolge a tutte le associazioni di promozione del cohousing permettendo quindi alle famiglie di gestire autonomamente gli spazi condivisi a seconda delle proprie esigenze.

co2Ma cosa spinge le persone a scegliere questo nuovo stile abitativo? “Vivere in un condominio condiviso e solidale apporta numerosi vantaggi – risponde Alida Nepa – a partire dal miglioramento dei rapporti di vicinato e delle relazioni familiari con lo slogan ‘è meglio avere un vicino vicino che un amico lontano’. Ma anche la prevenzione delle patologie legate alla solitudine nei bambini, negli anziani e nelle famiglie; lo sviluppo di uno stile di vita rispettoso dell’ambiente; la riduzione delle spese familiari e meno spreco mediante l’uso di beni comuni e aiuti reciproci. Lo scopo del cohousing – prosegue la rappresentante di Solidaria – è appunto quello di favorire un modello di convivenza attiva e poter realizzare le 5 r: ridurre (costi, problemi e spostamenti), riciclare (oggetti, avanzi, scarti), riparare (cose, offese, torti), rispettare (persone, cibo, natura), rallentare (corso contro il tempo, ritmi) per vivere meglio, con meno costi e maggior benessere”.

Si tratta di un modello abitativo ancora poco usato in Italia, in cui si contano meno di dieci realtà di cohousing, che ora approda anche a Ferrara. “Avevamo già provato nel 2010 a portare avanti un modello simile a Malborghetto senza riuscirci – ricorda Alida – ma ora il sogno è diventato realtà: il Cohousing San Giorgio sta prendendo forma in via Ravenna 222-224. Abbiamo acquistato direttamente il terreno, selezionato tramite una gara di appalto lo studio di architettura Rizoma Architetture di Bologna con il progetto affidato all’architetto Giovanni Franceschelli, ricevuto il mutuo da banca Etica, concordato il protocollo d’intesa tra Comune e Solidaria, firmato oggi. Non rimane che aspettare la fine dei lavori e il trasferimento in programma a giugno del prossimo anno”. I futuri abitanti del cohousing saranno Claudio e Lilia Cristofori con Davide e Matteo , Daniela Toselli e Bruna Zerbinati, Alida Nepa con Nicole Carli, Luciana Rezzadore ed Elisa Zecchi.

Si tratta di un immobile di classe A+ su 2 piani con 7 appartamenti da 63 a 159 mq e con grandi spazi comuni: sala-libreria con camino, cucina comune con tavolata, lavanderia, vetrata con affaccio sul fiume, orto e alberi da frutta. Dagli spazi comuni si accede alle singole unità con appartamenti piccoli ma attrezzati. “Ci sono due abitazioni ancora da assegnare di 72 e 86 mq – conclude Alida Nepa – e chi confermerà entro ottobre avrà la possibilità di personalizzarli. Prima è comunque previsto un percorso di conoscenza all’interno del gruppo di cohouser: il gruppo attuale è formato da 5 famiglie che prima del progetto non si conoscevano”.

Per informazioni contattare il numero 320 8622289 o scrivere a info@cohousingsolidaria.org.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com