Comacchio. Nonostante le polemiche per la candidatura del sindaco di Comacchio Marco Fabbri al consiglio provinciale di Ferrara, non solo il primo cittadino comacchiese va avanti per la sua strada ma, anzi, decide che è arrivato il momento di compiere alcune importanti puntualizzazioni per la cittadinanza e soprattutto per chi ha criticato la sua posizione di grillino ‘alleato’ con gli altri partiti.
“Si è deciso di dialogare con tutti i sindaci per arrivare ad una soluzione istituzionale ed onnicomprensiva che sia rappresentativa del territorio, una visione più larga, non più politica ma di tipo istituzionale – sottolinea il primo cittadino comacchiese – che intende includere tutte le rappresentanze amministrative. La candidatura del sindaco di Comacchio va in questa direzione, con l’obbiettivo di rappresentare il territorio, ma anche la sua economia che negli ultimi mesi ha dato segnali di ripresa, anche grazie all’iniezione di fiducia dettata dalla forte sinergia tra pubblico e privato, mai registrata in passato”.
“La costituenda Provincia, ente di secondo livello, – ricorda Fabbri -dovrà affrontare da subito forti difficoltà sia dal punto di vista gestionale, che delle risorse finanziarie, almeno sino alla definitiva abolizione che ci auguriamo possa avvenire quanto prima possibile. È necessario al contempo ribattere a chi denigra senza conoscere i fatti – lancia l’accusa Fabbri a chi ha criticato la sua posizione. – Da oltre un mese e alla luce del sole sto ribadendo che i sindaci della Provincia andranno a rappresentare gratuitamente un territorio che domani non avrà nemmeno i soldi per spalare la neve sulle strade e per il quale si viene indagati per incidenti su strade per le quali non ci sono le risorse per fare la manutenzione. Lo faranno perché è un atto dovuto alla responsabilità: i poteri della Provincia riguardano il turismo, la pesca nelle acque interne, l’ambiente, i rifiuti, l’edilizia scolastica e la mobilità”.
“L’elezione di Comacchio è tutt’altro che scontata – commenta Fabbri – ma siamo consapevoli che la logica dell’autoesclusione adottata da chi si chiama fuori dalla partita dell’interesse collettivo, trascura le ripercussioni a catena della propria estraniazione. Tutti i consiglieri potranno votare o non votare, è un diritto costituzionale che spetta a tutti e ciascuno deciderà secondo coscienza. Non ha senso una lotta fra sindaci e consiglieri comunali e mi auguro che Comacchio almeno in questa occasione possa rimanere unita. A questo proposito auspico che il senso di responsabilità possa portare i rappresentanti democraticamente eletti a sostenere, non Marco Fabbri, ma gli interessi del territorio lagunare”.