Potrebbe esserci un’offerta alternativa a PopVicenza per l’acquisto di Carife. Tutto, o quasi, dipenderà dalla vendità di Commercio e Finanza, la società di leasing del gruppo, che già dalla prossima settimana potrebbe entrare nel vivo. E una volta “sbarazzatasi” del “macigno” C&F, Carife diventerebbe appetibile anche per altri acquirenti.
A dichiararlo è Riccardo Maiarelli al termine del Consiglio di amministrazione della Fondazione Carife, della quale è presidente, svoltosi ieri a qualche giorno di distanza dalla sospensione delle contrattazioni delle azioni della banca disposta dai commissari su indicazione di Bankitalia. Un Cda che aveva come scopo principale quello di mettere a punto il bilancio preventivo della Fondazione per il 2015, che verrà varato ufficialmente solo tra un paio di settimane, anche perché l’eventuale vendita di Carife potrebbe portare alla necessità di rivedere l’intera impalcatura del bilancio.
Secondo quanto riferito in Consiglio di amministrazione da Maiarelli, dunque, nella trattativa per la vendita di Carife potrebbero inserirsi altri soggetti interessati, così da non lasciare il monopolio della situazione a PopVicenza. Ad aver lavorato a lungo su questo è l’advisor della Fondazione, lo studio Vitale e associati, pronto dopo la vendita di Commercio e Finanza a svelare gli scenari alternativi a PopVicenza. Poco trapela, al momento, su quali possano essere tali scenari. Si pensa a un possibile coivolgimento di Caricento assieme a una cordata di banca romagnole, a colossi esteri o ad altri colossi italiani. Solo ipotesi, tuttavia, rispetto alle quali si attende qualcosa di concreto