Lettere al Direttore
25 Settembre 2014

Sanità: “Serve organizzazione provinciale, non Area Vasta”

di Redazione | 3 min

Che Ferrara sconti dei ritardi più che ventennali è sotto gli occhi di tutti. Siamo fuori da tutti i parametri adottati dal Servizio Sanitario Nazionale. Le nostre criticità:

1. numero posti letto quasi doppio rispetto agli standard nazionali (5,2×1000 abitanti invece che 3,6) 2. tassi di ricovero oltre la media con ricoveri lunghi e talvolta inappropriati; 3. mobilità passiva alta ovvero gente che scappa fuori Ferrara per farsi curare, anche nel vicino Veneto per cure di bassa complessità perché da noi i tempi sono troppo alti e spesso la risposta è no,

4. mobilità attiva bassa, ovvero pochi da fuori regione o provincia scelgono Ferrara per le loro cure, 5. tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali o di ricovero di gran lunga fuori dai tempi standard, 6. mancata integrazione delle cure e delle strutture, come avrebbero voluto le leggi di riforma della sanità degli anni 90 che hanno sancito la aziendalizzazione delle strutture sanitarie, la abolizione della politica ai vertici delle aziende, gli accreditamenti, il pagamento a prestazione, la necessità di una attenta politica di programmazione e controllo.

A fronte di tutto ciò abbiamo un ospedale che, al di là delle dimensioni (sprechi inutili che indubbiamente impattano sulle risorse a disposizione per le cure) ha bisogno di sviluppare l’innovazione e la ricerca per le cure complesse ed altamente specializzate. Eccellenza regionale?. Incombe su questo obiettivo di sviluppo l’Aarea Vasta con Bologna che inevitabilmente ci succhierà via la risorsa universitaria e la formazione di alto profilo. Declassando anche l’ospedale. Mentre invece oggi abbiamo bisogno di ricerca e formazione.

In Sanità, lo dice l’OMS, quantità e qualità viaggiano a braccetto; perché una prestazione sia erogata in sicurezza e con la dovuta professionalità è necessaria una elevata casistica (credo che nessuno andrebbe a farsi aprire la pancia in un luogo dove si operano 10 pance in un anno!). Pertanto tanti piccoli ospedali per acuti che richiedono standard alti di personale ecc non sono funzionali alle attuali esigenze di salute e cura. Specializziamoli e dedicandoli alle cure meno complesse e a recuperare la mobilità passiva derivante dai tempi di attesa alti.

Se il bisogno di assistenza oggi è soprattutto sulla patologia cronica, che prevede un prendersi cura del paziente, bene è concentrarsi sulla rete dei servizi e dei professionisti che si inseriscono nel percorso diagnostico e terapeutico per garantire risposte adeguate ai vari momenti della vita e della patologia, dal domicilio all’ospedale.

Serve buona organizzazione provinciale, non un’area vasta: una sola azienda ospedaliera per tutti gli ospedali della provincia, in relazione con la rete dei servizi territoriali; una struttura (azienda, agenzia? ) dedicata alla programmazione, controllo, appropriatezza e qualità provinciale; a livello regionale una Centrale unica di committenza per gli acquisti così da garantire la concorrenza ed una maggiore trasparenza alle procedure. Privato accreditato per concorrere al miglioramento del SSR. Obiettivo riduzione dei costi, maggiore razionalizzazione, efficienza delle strutture ed efficacia delle cure.

Riconfermiamo il no all’Area Vasta per tutte le cose già esposte in altri interventi.

Sosterremo chi dirà no all’Area Vasta come organizzazione regionale della Sanità. E chi dichiarerà di togliere dalla Sanità le influenze della politica.

Rossella Zadro – Coordinatore provinciale Centro Democratico

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com