Politica
24 Settembre 2014
Il candidato: “Comacchio merita l’ospedale”. Calvano lo critica e scoppia la polemica

Sanità, il Pd corre ai ripari dopo il terremoto Balzani

di Redazione | 6 min

unnamed (2)“Falso populismo”, che non mette al centro la salute dei cittadini e preferisce la “ricerca di qualche voto facile e comodo”. Paolo Calvano – sostenitore di Bonaccini – critica aspramente le dichiarazioni di Roberto Balzani e si attira le ire di Ilaria Baraldi, sostenitrice alle primarie dell’ex sindaco di Forlì.

Dopo la mattina a Cona (sufficiente per bocciare l’ospedale costruito “nell’interesse del mattone” quanto a collocazione, costi e nell’interesse del mattone), il candidato si è spostato a Comacchio. Qui, secondo quanto riportato dal “Carlino”, avrebbe fatto da spalla alle proteste locali per il mantenimento del San Camillo: “Comacchio come terzo Comune della provincia non può non avere un ospedale”.

Quanto basta per far scrivere su facebook a Calvano, assente, che “ci possono essere modi diversi di affrontare il tema sanità. C’è chi dice che va potenziata l’assistenza territoriale con le Case della Salute, c’è chi invece va in giro a raccontare, pur sapendo che non è possibile, che tutti devono avere l’ospedale sotto casa. Preferisco i primi, perché si confrontano con la realtà senza falsi populismi e mettendo al centro la salute del cittadini. I secondi mi sembrano più alla ricerca di qualche voto facile e comodo”.

Si inserisce subito nella polemica Thomas Casadei, consigliere regionale forlivese che sostiene il concittadino: “le case della salute sono certamente un’ottima intuizione. domanda: quante case della salute grandi esistono in Regione e dove?”. Nessuno gli risponde, né gli risponderà. E allora tocca di nuovo a lui sottolineare che “chi ha fatto le case della salute (Balzani a Forlì, ndr) ha ben diritto di toccare il tema… altro che voto facile…”.

Interviene quindi Ilaria Baraldi, che fa notare al suo segretario “che quando vorrai essere presente e pure ascoltare là dove certe dichiarazioni si fanno, allora, solo allora, potremo cominciare a discutere. Altrimenti è solo roba da Facebook”. Calvano sembra non cogliere la provocazione e ribatte: “se i giornali hanno riportato male, qualcuno smentirà. Ne sarei molto contento. Attendo”.

E mentre si inserisce Giulia Bertelli (“Attendiamo -al plurale, ndr – smentita dal comitato allora”), la Baraldi deve specificare meglio: “Gentile segretario, proprio perché segretario il tuo ruolo dovrebbe essere super partes. Sono certa che se fossi stato presente, insieme al Pd di Comacchio, all’iniziativa in discussione, così come lo sei stato durante le visite del candidato Bonaccini, ora staremmo parlando d’altro”.

Intanto di commento in commento si fa notare a Calvano che “per il territorio del Delta, la Regione cioè il Pd, ha depotenziato l’ ospedale di Valle Oppio e ha trasformato gli altri ospedali (quello di Comacchio ristrutturato da poco) in case della salute, cioè in qualcosa di più di un reparto di lungodegenza. Tutto ciò per vedere di obbligare la gente a ricorrere a Cona, scelta rivelatasi fallimentare, anche perché ci sono tempi di attesa annuali. Se è questa la sanità che difendi, caro Paolo, siamo molto distanti”.

Arriva in difesa sempre Giulia Bertelli, per ricordare che “abbiamo fatto anni di gruppi di lavoro sul tema sanitario… e siamo arrivati (votandolo anche nell’assemblea programmatica di Portomaggiore) ad una delibera comune sulla sanità. .. che è quella che richiamava Paolo nel suo post. Andare contro a tanti anni di lavoro credo sia dannoso, e ricordo i mille incontri che si fecero Adelina, Francesco (i consiglieri comunali del Pd Ricciardelli e Portaluppi, ndr) ed altri per portare avanti questo cambiamento”.

Calvano riprende la parola per chiarire che il post “esprime il mio disaccordo verso chi viene qua dicendo che le scelte fatte sono tutte sbagliate, sostanzialmente smentendo il lavoro istituzionale, prima che politico, fatto in questi anni a Ferrara. Quindi la mia è una posizione assunta da segretario, la ritengo perciò quanto mai legittima e opportuna, per non lasciare da soli i nostri sindaci, che su queste scelte si sono confrontati con i cittadini ed elettori e sono stati tutti rieletti….e parliamo di pochi mesi fa, non di anni. Proviamo a guardare avanti, invece di tirare sempre indietro le lancette dell’orologio. Mi permetto di aggiungere che quelle scelte tu stessa le hai condivise essendo parte integrante di un partito e di una segreteria che le ha sostenute, in modo trasparente, e non chiusi nelle stanze come qualcuno vuol far passare, cercando di spiegarle a tutti. Ci siamo confrontati per anni con i cittadini sull’ospedale di Cona, andando ovunque ad ascoltare e a spiegare, e ringrazio le persone che ci hanno messo la faccia e continuano a farlo, senza trincerarsi dietro il disaccordo con scelte fatte quando non eravamo ancora nati”.

“Di fatto però – qualcuno fa notare nella discussione – del piano regionale per la sanità si è imparato qualcosa in periferia moltissimi mesi dopo che i sindaci avevano accettato il piano senza convocare assemblee pubbliche o anche parlarne con le minoranze. D’accordo che ascoltare tutti non si riesce, ma non ascoltar nessuno, se non a cose fatte, è peggio. E non dico niente sul costo di Cona. Non sto parlando del passato, ma del disagio di oggi della popolazione del basso ferrarese; 15 giorni per analisi del sangue e una settimana minimo per la risposta; 6 -7 mesi per una visita cardiologica… provate anche voi a fare i cittadini comuni. L’ ospedale del Delta aveva molte eccellenze, vi gloriavate fino a qualche anno fa, poi lo avete affossato. Grazie”.

Entra nella diatriba anche Giulia Resca, ex consigliere comunale Pd, in difesa di Calvano, sostenendo che “il tema della sanità c’è chi lo porta avanti (nelle istituzioni e nelle aziende) confrontandosi con tutte le categorie coinvolte da anni e spesso assumendo decisioni difficili e impopolari: da quel che leggo siamo tornati indietro di decenni però, ragionando in un’ottica di cortile, altroché area vasta!”.

In attesa della smentita o meno di Balzani, alla Baraldi non resta che constatare che “resta il fatto che avere idee differenti, ancorché contrastanti, in questo partito resta un grosso problema. Per il partito”. E non rinuncia a una critica a Calvano, con starando come “molti usano le primarie per posizionamenti che nulla hanno a che vedere con le idee e i contenuti e nemmeno i candidati. Quello che dispiace è che il garante del partito provinciale e quindi delle scelte fatte e giustamente sostenute e difese in ambito sanitario, releghi a un post su facebook una polemica che potrebbe essere evitata, se non fosse strumentalmente alimentata, esattamente al pari di un titolo di giornale. Se il tema è la tutela delle scelte fatte e quindi l’interesse dei cittadini, lo strumento migliore credo sia ancora la relazione”.

Manco a farlo apposta e alle redazioni arriva il comunicato a firma di Massimo Buriani, responsabile Sanità della segreteria provinciale Pd, che dopo aver enucleato tutto quanto deciso dal Pd a livello di sanità territoriale (vedi lettera) invita “i candidati alla Presidenza della Regione, in particolare della Regione Emilia-Romagna che sulla sanità ha svolto finora un ruolo di traino e riferimento anche per le altre Regioni nella trattativa con i Governi nella stesura dei Patti per la Salute, a non prestare il fianco ad interpretazioni o attacchi strumentali che mirano a rimettere in discussione il lungo e virtuoso processo di riorganizzazione della sanità già avviato ed in corso di realizzazione”.

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