Cronaca
19 Settembre 2014
La maestra d'asilo è accusata di aver abusato dei metodi educativi trattando in maniera brusca e impaziente i piccoli ospiti

Educatrice accusata di maltrattamenti, anche le famiglie nel processo

di Redazione | 2 min

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admin12Entrano in gioco anche le famiglie dei bambini vittime dei presunti maltrattamenti nel processo che vede alla sbarra un’educatrice di un asilo della provincia di Ferrara per “abuso dei mezzi di correzione o disciplina”. Dopo le prime udienze della scorsa primavera, che avevano visto il Comune proprietario dell’istituto costituirsi in giudizio contro la maestra, si sono infatti attivati anche i genitori dei piccoli ospiti dell’asilo, che hanno chiesto di notificare nuovamente gli atti a tutte le persone interessate dalla vicenda, visto che inizialmente, prima dell’udienza preliminare, la notizia era giunta solo all’imputata e al gestore dell’istituto.

Il processo riparte quindi da capo, ma con un nuovo ‘accusatore’ a chiedere i danni all’educatrice. I fatti al centro dell’inchiesta si svolgono tra il dicembre 2012 e il maggio dell’anno successivo, quando la donna si sarebbe resa protagonista di metodi piuttosto bruschi – anche se non classificabili come atti di violenza gratuita – verso i bambini della struttura. Ai quali sarebbero stati rifilati pizzicotti ‘punitivi’ e che sarebbero stati in varie occasioni spinti o presi di peso senza troppi riguardi per essere poi ‘trasportati’ nelle varie zone dell’asilo. Fino a essere addirittura imboccati in modo assai aggressivo e impaziente durante i pasti.

Un’accusa nata da una segnalazione giunta ai carabinieri da una fonte confidenziale, i cui riscontri hanno dato il via al processo ora in atto che vede il Comune dove ha sede l’asilo – nelle vesti di datore di lavoro dell’imputata – parte civile attraverso l’avvocato Gianni Ricciuti, mentre le famiglie sono seguiti dagli avvocati Brandi e Scafidi. Dal canto suo la difesa, sostenuta dall’avvocato David Zanforlini, ha sollevato una eccezione di costituzionalità di fronte al giudice Amore, sostenendo che la notifica pervenuta all’imputata contenesse un difetto formale, ovvero non fosse previsto l’assegnazione alla “messa in prova” come modalità di pena, come previsto dalle nuove normative. Un difetto che secondo il giudice non trova riscontro negli atti, e la eccezione è stata quindi rigettata per continuare il processo nel percorso stabilito. La nuova udienza si terrà il prossimo marzo.

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