Eventi e cultura
9 Settembre 2014
The dark side of the moon diventa Occulta lunae pars grazie a De Cristofaro

I Pink Floyd tradotti in latino da un ferrarese

di Redazione | 2 min

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unnamedOcculta lunae pars. Non conoscete questo titolo? Forse The dark side of the moon vi suona – è il caso di dirlo – meglio. Eppure, anche al gruppo britannico è piaciuta l’idea di tradurre in latino il celeberrimo album del 1973, tanto che ha dato ufficialmente l’autorizzazione a farlo. E domani, mercoledì 10, alla Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, saranno eseguiti alle 17 due brani. Una prima mondiale.

L’idea è di Nicola De Cristofaro, abruzzese trapiantato a Ferrara. Il suo rapporto con il latino – più che con i Pink Floyd – comincia da lontano. “Quando facevo le scuole medie era una delle materie – racconta a estense.com – e, come spesso accade ai ragazzi con ciò che bisogna studiare per obbligo, non mi piaceva. Poi, vari anni dopo, andai a lavorare in una libreria in cui si vendevano testi in lingue antiche: greco, aramaico e, appunto, latino. Lì ho scoperto che è una lingua meravigliosa, che purtroppo non sono in grado di parlare”.

Da lì ha cominciato a dedicarsi alla sua diffusione, realizzando agende e quaderni nella lingua degli antichi romani, ma puntando anche decisamente più in alto, fino ad arrivare a chiedere alla band il permesso di tradurre i testi: “dopo una trattativa di quasi due anni, in giugno abbiamo finalmente avuto i documenti in mano”.

Concretamente il lavoro l’ha realizzato la professoressa Valeria Casadio – ferrarese che ha insegnato latino in un liceo di Firenze e oggi è in pensione –, traducendo in metrica tutti e dieci i brani dell’album. A eseguirli provvederanno invece i Fint Floyd, cover band di Frosinone “che il latino lo parla” specifica Di Cristofaro.

Domani pomeriggio all’Ariostea si limiteranno all’esecuzione di due brani (Di Cristofaro non ha voluto rivelare quali), accompagnati in un caso da un videoclip realizzato in Svizzera “da un gruppo di persone che ha voluto aderire al progetto”, nell’altro dal Gruppo di danza antica di Villadose.

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