E’ stato il padre a scoprire che la figlia, minorenne, intratteneva una relazione con un adulto. Una relazione che, il tutto è ancora in fase di verifica da parte delle autorità competenti, sarebbe iniziata attraverso una chat a luci rosse.
Lei, la vittima, appena quattordicenne (i fatti oggetto di indagine risalgono a due anni fa), avrebbe conosciuto via internet il molestatore. Molestatore che, al di là dello schermo telematico, sarebbe stata una persona ben nota alla ragazzina, un cugino del padre. Lo “zio” attraverso un assiduo corteggiamento, fatto di palpeggiamenti, insistenze e oltre 45mila messaggini, avrebbe tentato di convincere la minore ad avere un rapporto sessuale completo con lui. Proprio in base a quelle avances l’uomo, 40 anni, è ora indagato per violenza sessuale aggravata.
La vicenda è stata resa nota dal Gazzettino di Padova, che fa risalire i primi episodi a un paio di anni fa. Teatro, i lidi ferraresi, dove lo “zio” aveva conosciuto la minore durante una vacanza di famiglia. A quel periodo risalirebbero i primi approcci, fatti di palpeggiamenti e tentativi di appartarsi con la vittima. Dopo quel periodo l’omo avrebbe coltivato il contatto con diverse lettere e anche alcune “comparsate” nel paese di residenza della ragazzina.
Le insistenze avevano portato la “corteggiata” ad andare al cinema con il 40enne, che la approcciò con palpeggiamenti nelle parti intime, nonostante accanto a loro vi fosse il figlioletto di appena 5 anni dell’uomo.
Per il primo troncone dell’inchiesta nata da quei fatti, per episodi avvenuti nei lidi, indaga la procura di Ferrara, che – secondo il “gazzettino” ha chiesto il rinvio a giudizio. L’indagato si presenterà davanti al gup in ottobre per cercare di chiarire la propria posizione. I genitori della minore si costituiranno parte civile, assistiti dall’avvocato Pierilario Troccolo.