Politica
28 Agosto 2014
FI chiede di inserire nel regolamento di Polizia Urbana sanzioni che sono però già previste nel codice penale

Una mozione contro l’accattonaggio molesto

di Redazione | 3 min
Da sinistra: Paola Peruffo, Matteo Fornasini e Vittorio Anselmi

Da sinistra: Paola Peruffo, Matteo Fornasini e Vittorio Anselmi

Il gruppo consiliare di Forza Italia presenta una mozione per impegnare sindaco e giunta “a valutare l’opportunità di inserire nel regolamento di Polizia Urbana una norma che preveda l’applicazione di sanzioni contro l’esercizio dell’accattonaggio in forma molesta” e ad “utilizzare i competenti servizi comunali per compiere le dovute verifiche su persone che possano praticare l’elemosina senza trovarsi in condizioni di reale povertà”.

Lo spunto deriva, ovviamente, dalla vicenda del cartello posizionato da Raffaele Goberti davanti al negozio Conad di via Garibaldi di cui è direttore, nel quale invitava i clienti a non dare soldi ai mendicanti (riferendosi a tutti e non solo a quelli molesti).

“Da anni – scrivono i consiglieri forzisti – anche per effetto dell’aumento dei flussi migratori e della libera circolazione dei cittadini in territorio europeo, nel nostro centro storico si è intensificata la presenza di mendicanti dediti all’elemosina, provenienti soprattutto dai Paesi dell’Est europeo”. Gli azzurri rilevano anche “che rispetto all’esposizione del cartello anti-mendicanti, Ascom e Confesercenti dichiarano che in effetti si debba cogliere il segnale lanciato, sia pure in forma di “provocazione”, dalla direzione del supermercato, sottolineando come anche Ferrara stia vivendo il problema della povertà e dei mendicanti nel centro storico”.

Secondo i consiglieri di opposizione “nei centri medio-grandi si sta radicando e consolidando un racket dell’elemosina, molto spesso giocato proprio sulla pelle di cittadini, anche minori, sfruttati in queste attività di accattonaggio organizzato”, cosa rilevata anche recentemente dal ministro dell’Interno che “nel corso di una visita a Venezia, ha manifestato l’impegno del Governo per sostenere la battaglia delle amministrazioni contro l’insorgenza di tali fenomeni”.

I forzisti ricordano anche la sentenza della Corte Costituzionale che depenalizzato il reato di accattonaggio, ma ricordano anche come “tuttavia continuano a ricadere sotto la legge penale italiana altri reati come il mentire al pubblico con la richiesta di elemosina senza trovarsi in condizioni di reale povertà o utilizzare l’elemosina per l’acquisto di alcol, droga o altri beni non legati a uno “stato di necessità”, oppure simulare disabilità; ridurre persone come anziani e disabili in schiavitù (art. 600) per l’accattonaggio con finalità di sfruttamento economico, impiegare minorenni (art. 671) o animali malnutriti per richiamare l’attenzione e la compassione dei passanti, e aumentare le elemosine; esercitare l’accattonaggio molesto e insistente in particolare nel trattenere o bloccare per strada le persone che hanno risposto no alle richieste”. Non solo, nel regolamento comunale di Polizia Urbana – riportano i consiglieri – all’art. 38 / lettera g) “è già previsto il divieto di importunare i passanti con richieste di offerte per gli artisti che svolgono spettacoli di strada”, una norma che secondo gli esponenti dell’opposizione andrebbe estesa anche ai mendicanti di strada “onde evitare che molestie e/o abusi nella pratica dell’accattonaggio possano alterare la percezione della sicurezza nei cittadini”. Punto, quest’ultimo, che risulterebbe però essere solo un doppione amministrativo di quanto già previsto dalle leggi richiamate proprio dai forzisti nella loro mozione che già prevedono sanzioni per l’accattonaggio molesto.

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