Lettere al Direttore
22 Agosto 2014

Una proposta a Calvano e Vitellio

di Redazione | 3 min

In questi giorni si leggono sulla stampa tanti commenti duri sulla possibilità che ci sia un accordo tra Renzi e Bersani sul nome del sindaco di Imola Daniele Manca come candidato alle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato presidente della regione ER. Chi si scandalizza per l’accordo in sè e chi per il fatto che del destino della regione si decida a Roma e non a Bologna. Ad ogni modo con le primarie alle porte il quadro è ancora tutto fuorché chiaro. Parallelamente a questo processo ogni federazione sta discutendo, ognuna a suo modo, dei candidati al consiglio regionale e così anche a Ferrara che deve individuare 4 candidati rispettando la parità di genere.

Ecco, a mio avviso questa sarebbe l’occasione giusta per riavvicinare la politica al territorio e al partito, esercitando e rivalutando per una volta quel concetto di partecipazione ormai andato in soffitta. In alcune federazioni si sta provando ad adottare le primarie anche per i candidati e in effetti quello è lo strumento principe che il nostro partito si è sempre dato per scegliere i candidati, ma a Ferrara abbiamo un problema diverso che non richiede scrematura, dato che al concrario non ce ne sono abbastanza. Infatti leggo dai giornali, unico luogo di discussione al momento, che presto si terrà la segreteria provinciale proprio sulle candidature e poi la direzione provinciale “ratificherà” l’esito. Certo il verbo virgolettato è una cattiveria giornalistica, ma essendo membro di quell’organo temo che possa effettivamente andare a finire così. Il percorso di scelta non è facilitato dalla caratura dei due candidati dati per certi (Zappaterra e Calvano), molto forti soprattutto per i ruoli da loro ricoperti e che dunque non agevolano a spontanea fioritura di nuove candidature.

Allora mi permetto di fare una proposta al segretario Paolo Calvano e all’organizzatore Luigi Vitellio: perchè non convocare l’assemblea provinciale, organo eletto mediante il congresso dello scorso anno, rappresentativo di tutti i 48 circoli della provincia e quindi capace di far affiorare anche le proposte dei circoli?! Così in una sola seduta si potrebbero avanzare le candidature corredate e qualificate da un’idea di regione (i temi sono altri illustri sconosciuti in questa fase), illustrarle, discuterle e votarle. Il mio auspicio infatti è quello che si abbandonasse anche l’ostinata ricerca del consenso unitario e unanime e, in occasione di scelte importanti, si rischiasse anche “la conta” con un voto palese, ma ancora meglio se segreto. Sempre per evitare, come scrivevo prima, che i due nomi creino un tappo emotivo, ma possano invece essere ribaditi da un confronto aperto con la forza del consenso e in compagnia di altri due validi candidati. I migliori per completare il quartetto.

Giandomenico Pumilia

membro dell’assemblea nazione del Partito Democratico

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