Economia e Lavoro
12 Agosto 2014
Fanan: "Chiediamo ciò che è previsto dal contratto. Non vogliamo ricorrere ai giudici, ma c'è sempre la possibilità"

Carife e promozioni bloccate, i commissari prendono tempo

di Ruggero Veronese | 3 min

carifePer una mattina i sindacati ritrovano compattezza e si presentano davanti ai commissari Carife con una richiesta unitaria: eliminare il blocco della promozioni. L’incontro era già programmato dalla settimana scorsa, da quando le cinque sigle rappresentate nelle filiali della banca (Dircredito, Ugl Credito, Fabi, Fisac Cgil, Fiba Cisl) avevano inviato una lettera con una richiesta unitaria di incontro per discutere della questione. Durante il breve incontro di ieri mattina, durato circa mezz’ora, i commissari straordinari Carife hanno preso tempo per valutare la richiesta dei sindacati, che verranno ricontattati nelle prossime settimane (probabilmente in settembre, dopo le ferie) per ricevere informazioni in merito.

La questione ruota attorno al blocco delle promozioni a ruoli dirigenziali in vigore dall’inizio del commissariamento. Un provvedimento motivato dalla necessità di ridurre il costo del lavoro del personale ma che secondo i sindacati ha finito per portare a numerose situazioni di difficoltà nelle filiali, con dipendenti caricati di responsabilità e mansioni non previste dal proprio inquadramento. Un problema che indirettamente si allaccia anche a quello sulle ore di servizio aggiuntive sostenute dai dipendenti, non segnate e svolte senza di una figura dirigenziale che possa assumersi la responsabilità della loro permanenza in ufficio dopo la fine dell’orario di lavoro.

I sindacati si sono spaccati in due blocchi a causa delle informazioni fornite dalla banca sul suo stato patrimoniale: da un lato Fabi e Fisac Cgil, che le ritengono soddisfacenti, dall’altro Dircredito, Ugl Credito e Fiba Cisl, che chiedono più trasparenza ai commissari e hanno proclamato lo stato di agitazione. Ma sul fronte del blocco alle promozioni le cinque sigle proseguono compatte: “Oggi abbiamo portato le medesime richieste – spiega Mauro Fanan di DirCredito -: la richiesta è unitaria perchè è un problema che coinvolge un po’ tutti, invece il discorso sull’accesso ai dati viene gestito separatamente. Quello che chiediamo è molto semplice: che vengano rispettati gli inquadramenti previsti nel contratto integrativo aziendale. I commissari si sono presi un po’ di tempo, credo anche per valutare la cosa con i propri consulenti di diritto del lavoro, e poi ci daranno una risposta”.

Consulenze necessarie proprio perchè la valutazione, essendoci di mezzo un contratto registrato, oltre che economica dovrà essere studiata dal punto di vista del diritto. “Cosa faremo se la richiesta non verrà presa in considerazione? Dovremo valutare – risponde Fanan -, ma noi ci aspettiamo che venga accolta, visto che chiediamo solamente ciò che è previsto nel contratto integrativo. Quando c’è un accordo scritto e una parte ritiene di non avere quanto dovuto c’è sempre la possibilità di chiedere a un giudice di valutare la situazione, ma noi non vorremmo arrivare a tanto. Il nostro obiettivo è quello di ottenere quanto spetta ai dipendenti cercando di smorzare i toni, dal momento che anche proclamare lo stato di agitazione per la mancanza di informazioni è stata una decisione sofferta. In ogni caso dobbiamo aspettare per vedere che posizione prenderanno i commissari prima di pianificare ulteriori azioni di protesta”.

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