Lettere al Direttore
22 Luglio 2014

Traslochi a Comacchio, chi critica sono solo gli “ex”

di Redazione | 3 min

Tutto è stato focalizzato sullo spostamento dell’uffico del sindaco per polemizzare in modo miope e in malafede su un trasloco e sul suo costo che coinvolge sì, l’ufficio del  sindaco, ma anche il carico della nave e la biblioteca, senza chiedersi l’effetto che l’amministrazione e il comitato scientifico vogliono ottenere da questi traslochi.

Per quanto riguarda lo spostamento del carico della nave romana, esposizione che dimostra tutti i suoi due decenni, nei locali dell’Ex Ospedale degli Infermi, la motivazione ce la dà il  comitato scientifico, formato da esperti del mondo universitario e del ministero della cultura: il museo che sarà allestito dovrà raccontare la storia delle genti del Delta e di un  territorio fortemente antropizzato con tecniche espositive attuali coprendo un arco temporale molto ampio che comprende anche l’Età Romana. Età Romana che non può essere, com’è semplice intuire, ubicata in un edificio diverso da quello dove vengono esposti i reperti delle altre epoche per non interrompere il viaggio temporale che sarà offerto ai visitatori. Perché spostare la biblioteca dove ora è ospitato il museo del carico? Semplice, per due motivi fondamentali: i locali saranno da subito accessibili ai disabili, in quanto la maggior parte della superficie è situata al piano terra, e una migliore predisposizione alla concentrazione ne fanno il luogo ideale per studiare, in quanto nessun altro ufficio sarà ospitato vicino alla biblioteca, al contrario di ciò che avviene ora a Palazzo Bellini, con continuo accesso di persone diverse dagli studenti a causa della presenza degli uffici dei settori scuola e cultura fonti nella maggior parte dei casi di disturbo a chi necessita di alta concentrazione per poter studiare serenamente. Chi del comitato ha voluto chiedersi se un municipio del dopoguerra rappresenta ancora i valori della Resistenza che rappresentava alla fine degli anni ’40? Nessuno, in quanto quei valori negli ultimi 25 anni sono stati utilizzati come paravento per nascondere ciò che realmente è avvenuto in quei locali: lo stupro del territorio, la cementificazione selvaggia a favore dell’arricchimento di poche persone, persone legate al partito dal quale proviene la maggioranza dei membri del Comitato di Piazza del Popolo, gente che a passeggio in piazza col popolo c’è stata solo in occasione delle elezioni amministrative e in serate in cui si regalavano indici di edificabilità ai pochi amici che tutti conoscono. Sono quasi tutti ex assessori o ex consiglieri comunali, i componenti del Comitato di Piazza del Popolo, abituati a gestire il potere alla vecchia maniera, nell’immobilismo  totale dei simboli e dei luoghi del potere, siano essi la bacheca abusiva del partito dominante o il luogo in cui si prendono le decisioni importanti, perché nulla cambi e i soliti  vivano nella ricchezza. Ma noi semplici cittadini due anni fa abbiamo scelto di spazzare via la vecchia politica e di eleggere il nostro giovane sindaco che tanto ci rende  orgogliosi di vivere nella nostra amata e martoriata Comacchio.

Il sindaco Fabbri si discosta dalle vecchie (i)stanze del potere e sta puntando sul turismo, quello vero, quello che porta persone interessate a ciò che offre il territorio nella sua totalità: cultura, balneazione e natura, sintetizzati perfettamente dai colori presenti nel nuovo brand turistico. Bene che l’ufficio più importante del Comune sia ubicato nel centro della cultura comacchiese, perché è da lì che dobbiamo ricominciare, staccando con il passato da venditori di seconde case, con decisione. Non vogliamo più essere venditori di seconde case e di pezzi di territorio, oggi anche chi ha costrutito seconde case per una vita ha capito che con questa amministazione l’unica possibilità i dialogare è quella di proporre soluzioni per aumentare le presenze di turisti nel territorio puntando sulle strutture ricettive. Che le luminose stanze che ora ospitano la  biblioteca aiutino questi ragazzi a fare sempre meglio per il turismo vero, intanto è opinione comune che l’inversione di rotta è cominciata e i risultati iniziano a vedersi.
Invitiamo i cittadini a valutare obitettivamente l’operato dell’amministrazione.

Comitato Semplici Cittadini di Comacchio

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