Solo i cretini non cambiano mai idea, diceva Winston Churchill. Bene ha fatto dunque il sindaco Tagliani (con buona pace di Pazzi) a dire che, se potesse tornare indietro, non farebbe esporre il famigerato cartello che suonava più come messaggio anti-sentinelle che appoggio alla lotta contro l’omofobia.
Lotta che nessuno mette in discussione in sede di principio (basta leggere i discorsi di Benedetto XVI e di Papa Francesco), perché il problema riguarda il come. Se cioè sia possibile ed utile introdurre nel nostro ordinamento giuridico una norma che punisca chi afferma che la famiglia naturale è quella costituita da un uomo e da una donna. Occorre dunque che il testo del d.d.l. Scalfarotto venga attentamente ponderato, onde evitare che ci troviamo di fronte ad un nuovoreato di opinione, tipico di uno stato autoritario. O, se vogliamo, di un nuovo stato etico che pretende di insegnare la morale ai cittadini, violando altresì il principio della libertà di opinione. Pazzi ha capito tutto questo?
I fatti accaduti in Francia dovrebbero indurre tutti alla prudenza, specie in un paese, come l’Italia, dove la magistratura non è nuova ad interpretazioni ‘estensive’ della legge.
Non vorrei che avesse ragione Grillo quando parla di svolta autoritaria. Più in generale ribadisco che le istituzioni, in quanto rappresentative della collettività, devono essere imparziali e rispettose delle opinioni di tutti.
Che cosa avremmo pensato, ai tempi del referendum sull’aborto, se il Comune di Ferrara (rosso) si fosse schierato contro ‘abrogazione della legge 194 e il Comune di Masi Torello (bianco) si fosse schierato a favore?
Ettore Bianchi