Sono trascorsi esattamente 70 anni dal primo bombardamento aereo alleato, avvenuto alle 9.15 del 19 luglio 1944, che all’epoca cadeva di mercoledì.
A questo proposito, verrà ripristinato il tradizionale suono della campana della chiesa di Sant’Antonio o sacrario dei Caduti, dopo l’opportuno restauro, che si rifarà sentire, con i suoi rintocchi alle ore 22, per ricordare tutte le vittime comacchiesi cadute in guerra.
A ricordo del tragico evento, l’amministrazione Comunale ha deciso di far installare, in piazzetta Barboncini, sul luogo dove avvenne il fatale bombardamento, una stele in vetro, su cui si legge: “in questa androna dei barboncini del rione San Pietro, squarciata dalle bombe, la mattina del 19 luglio 1944, insieme alle quindici vittime di quel tragico giorno, che segnò il primo bombardamento aereo sulla città, Comacchio vuole ricordare tutti i suoi figli caduti inermi per la violenza cieca della guerra”.
I cacciabombardieri angloamericani, con l’intento di colpire la ferrovia, sganciarono diverse bombe su Comacchio, che caddero proprio nell’androna Barboncini (oggi piazzetta Barboncini), presso l’antico rione San Pietro, causando il crollo di case e seppellendo sotto le macerie 15 persone: bambini, ragazzi, adulti e anziani. I più piccoli, Alberto e Giuseppino, avevano soltanto un anno, mentre la più anziana, nonna Onorata, 74 anni. L’incursione nemica non fece altro che incutere terrore nella popolazione comacchiese, che si organizzò per lasciare le proprie case e trovare rifugio nelle campagne limitrofe. Il giorno seguente, all’alba, ci fu un altro bombardamento, che colpì il rione di Sant’Agostino. Crollarono altre case e ci furono quattro morti.