Nuova puntata della lunga diatriba tra Comune di Ferrara e Superbeton, la società del gruppo Grigolin che lavora nel settore delle pavimentazioni stradali e che fin dal 2002 è protagonista di un braccio di ferro con i residenti di via Sammartina a causa del cattivo odore proveniente dallo stabilimento. Dopo che in settimana l’azienda ha citato l’ente pubblico davanti al Tar, opponendosi al possibile ritiro dell’autorizzazione integrata ambientale, la giunta di Tiziano Tagliani ha risposto nominando un gruppo di avvocati per assistere il Comune in giudizio. E si apre così la battaglia legale.
La soluzione ai disagi, o almeno un suo avvio, era attesa il mese scorso, agli inizi di giugno, quando la ditta avrebbe dovuto realizzare un imponente rivestimento attorno alla zona di produzione per limitare le emissioni esterne. Un provvedimento che si è visto però negare i permessi dal Comune, visto che l’opera andrebbe a intralciare le manovre di atterraggio degli aerei nell’aeroporto di Ferrara. A quel punto, vista la mancata soluzione ai problemi della zona, secondo il comitato di via Sammartina la Provincia avrebbe dovuto ritirare l’autorizzazione ambientale, ma i dirigenti del servizio ambiente hanno concesso alla ditta una nuova proroga di 60 giorni per risolvere i disagi.
Disagi che, visto il blocco da parte del Comune, non potranno trovare soluzione. Motivo per cui la Superbeton ha avviato un ricorso presso il Tar dell’Emilia Romagna per ottenere il via libera all’inizio dei lavori. E nasce così il nuovo capitolo del braccio di ferro: nei giorni scorsi la giunta ha infatti deliberato una spesa di 1.220 per affidare all’avvocatura municipale e all’avvocato Cristina Balli di Bologna l’iter giudiziario davanti al tribunale amministrativo, “ritenendo opportuno – si legge nel documento approvato dall’esecutivo – costituirsi a difesa delle ragioni del Comune, alla luce anche della nota trasmessa dal dirigente dello sportello unico delle attività edilizie fondata sulle osservazioni della dottoressa Aggio, responsabile del procedimento che ha portato all’adozione del provvedimento impugnato”. Dall’esito di questo ricorso dipenderà la realizzazione o meno del manufatto che – nelle speranze del comitato civico – porrà un freno alle emissioni in via Sammartina.