Dosso. Potrebbe riaprirsi presto l’inchiesta sulla Tecopress di Dosso di Sant’Agostino, azienda nella quale morì schiacciato dalle travi l’operaio Gerardo Cesaro a seguito del sisma del 20 maggio 2012.
Il pm Savino ha infatti accolto quanto ipotizzato dai legali della famiglia (difesa dallo studio Anselmo) che avevano chiesto l’opposizione all’archiviazione delle posizioni di Enzo Dondi – il titolare dell’azienda – e di Elena Parmeggiani, responsabile della sicurezza chiedendo anche di riaprire gli accertamenti sulle responsabilità nel crollo, attribuendole anche al titolare e alla responsabile sicurezza oltre che agli altri imputati Modesto Cavicchi, Dario Gagliardi e Antonio Proni.
La richiesta di svolgere nuovi accertamenti dovrà passare prima per il giudizio del gip Tassoni che si è riservata sulla decisione: in sostanza la richiesta di nuove indagini riguarda il fatto che la Tecopress avrebbe dovuto eseguire tutte le opere per adeguare e migliorare la struttura dei capannoni alle normative antisismiche dopo che nel 2003 l’Emilia Romagna era stata inerita tra le zone a considerevole rischio sismico. Se dovesse arrivare l’autorizzazione dal gip, la procura sarà chiamata a valutare le nuove posizioni della Tecopress e riaprire l’inchiesta.