Migliarino. Nipote e cognata avevano assistito fino alla fine gli anziani zii, che però avevano già fatto testamento. E, al momento di accettare l’eredità, gli altri fratelli non hanno trovato nulla. Nasce da una questione di successione… mancata il processo per appropriazione indebita aggravata in corso nel tribunale di Ferrara a carico di una 48enne di Migliarino e della cognata 67enne.
Secondo l’accusa, ieri in udienza il vpo Alessandro Rossetti, le due imputate avrebbero fatto sparire i soldi contenuti nei conti correnti dei due anziani dopo la loro morte, avvenuta nel marzo e maggio 2009. Si parla di 19mila euro, contenuti in un libretto bancario, di cui la 67enne aveva la disponibilità, e di 62mila euro da un libretto postale, cointestato alla nipote dell’anziano.
Le due donne sostengono che fu lo stesso zio, ormai moribondo, a beneficarle della donazione, “per l’assistenza che mi avete dato e per il disturbo che vi ho procurato”, come hanno spiegato ieri davanti al giudice. L’episodio, non senza contestazioni da parte di pubblica accusa e parte civile (l’avvocato Carmelo Marcello che rappresenta uno dei fratelli della 48enne), è stato confermato anche dal figlio, che si è detto presente al momento della decisione dello zio.
Lo zio però aveva già fatto testamento, e aveva disposto di dividere i propri averi in quattro parti uguali, tante quanti sono i nipoti. Così, non trovando nulla nei conti correnti del parente, uno dei fratelli ha sporto querela. Dalla denuncia è nato il processo tra i fratelli, che proseguirà a novembre con la discussione.