Attualità
21 Giugno 2014

Thiago Motta, il Mia Martini della Costarica

di Redazione | 7 min

Italia – Costarica 0-1 (44’ Ruiz)

 

Sono le 20:18, Italia – Costarica è finita da circa mezz’ora. “Che figura di merda” direbbe Emilio Fede. Ma chi vagamente, di striscio, per sbaglio capisce un minimo di calcio, non sarà minimamente stupito. L’esordio con l’Inghilterra non è stato attendibile, gran soddisfazione a battere gli inglesi, certo, ma oggi abbiamo incontrato una squadra organizzata, che copre bene il campo e in cui ogni giocatore corre come un ustionato: tre cose che stanno all’Inghilterra come la fregna sta a Cristiano Malgioglio. Le preoccupazioni mi sono sorte durante Inghilterra – Uruguay di ieri sera, vedendo la nazionale di Hodgson improvvisare, senza un’idea di gioco, in attesa che uno dei propri fuoriclasse inventasse qualcosa là davanti e con un assetto difensivo da Polisposrtiva Primaro.

Soffriamo da sempre le squadre organizzate che si difendono in maniera fitta, ecco perché, paradossalmente, abbiamo più chance di battere l’Uruguay nella prossima di quante ne avessimo oggi. Certo, Prandelli ci ha messo del suo, presentando un undici di partenza schierato in modo, diciamo, come dire, ecco, sì, dai: alla cazzo di cane. Non sono servite le scaramanzie da manicomio criminale di Pisa: stessa casa, stesse posizioni, stesse sedie, stesso abbigliamento, stessa mano per reggere il sesso durante la minzione, stessa spiaggia, stesso mare, stessa storia, stesso posto, stesso bar (e gli anni d’oro del grande Real) di Italia – Inghilterra. Mancava il Nonno Gatto Killer sul divano: dopo il primo tempo sono andato in giardino dove dormiva beato tra l’erbetta e l’ho trascinato di peso in casa con tutti i suoi 110 anni. Nulla, neanche questo è servito. Grazie alla Rai che per caricare i tifosi prima del match, manda un servizio su tutte le figure di merda nella storia dell’Italia contro squadre deboli. Poi Bizzotto e Dossena continuano a istigare alla rapina per procurarsi i soldi per Sky. Domani vado alla Posta con un collant in testa.

Ed ora, amaro come un boccone di eternit, il Pagellone di Rutto Libero.

1 Buffon, voto 5,5: Gigi torna dopo l’infortunio e dimostra subito di essere stato triturato dalla D’Amico uscendo rasoterra su un corner alto tre metri (graziato). “Vado-non vado, vado-non vado, ok non vado” sul cross che porta al gol costaricano o costaricense, insomma, di quelli là: forse addirittura Angelo Pagotto avrebbe fatto di meglio. Non ha modo di rifarsi, come il tossico a cui tolsero le siringhe. Forse turbato dall’arrivo in Brasile della Seredova che dalla tribuna ha esposto quello che tutti pensavano fosse uno striscione e invece era l’assegno per gli alimenti. Per punirlo, il ct Prandelli gli farà trovare in camera, al posto di Ilaria, Vincenzo D’Amico in guepierre. Turbato.

7 Abate, voto 5: Povero il popolo che ha bisogno di terzini che spingono e crossano bene, se i terzini sono Abate. Arriva una sola volta sul fondo e, in versione Milan, spara due volte in due secondi la boccia sugli stinchi dell’avversario. Se il gioco consistesse in questo sarebbe il nostro Cristiano Ronaldo. In difesa ha poco da fare e quel poco lo fa malissimo. Merita una seconda chance perché almeno lui sa di essere scarso e si sbatte come un mulo. Rimandato.

3 Chiellini, voto 4,5: Riportato al centro dal Paletta-Gate, nel suo ruolo naturale, dimostra che dopo la generazione dei Nesta e i Cannavaro è vuoto assoluto se siamo ridotti a schierare uno che dieci anni fa sarebbe stata un’onesta riserva da squadra di mezza classifica, come pilastro della Nazionale ai Mondiali. Causa un rigore che l’arbitro Mister Magù non vede. Non ha colpe, né le ha Prandelli: il convento passa questo. Scolapasta.

15 Barzagli, voto 6: Gioca gonfio di anti infiammatori per la solita tendinite e si vede, ma è comunque l’unico che ne ha una vaga idea là in mezzo dove perfino il centravanti dell’Olimpiakos pare Eusebio. Tiene su la baracca come può, alcuni salvataggi provvidenziali, tappa anche le falle di Chiellini. Di più non può fare. Ultima spiaggia.

4 Darmian, voto 6: Ecco, tipo che l’unico tiro su azione decente lo fa lui costringendo Navas al miracolo. E abbiamo detto tutto. Dirottato a sinistra è meno audace rispetto alla partita contro l’Inghilterra, ma non sfigura. Dalla sua parte pochi pericoli quindi si spinge, ma nessun compagno lo caga. Incompreso.

16 De Rossi, voto 5,5: Oh, io a De Rossi non riesco mai a rimproverare nulla. Ci prova, ma fa confusione. È l’unico interditore davanti alla difesa e finisce per correre tanto e a vuoto e quando serve scalare sulla linea di Barzagli e Chiellini è fuori posizione. Sembra quello in mezzo durante lo schiaffo del soldato. Ma non è certo lui il nostro problema. Spaesato.

6 Candreva, voto 5: Al contrario del match d’esordio trova sulla sua strada un tornante, un interno in raddoppio, poi un terzino e un centrale in raddoppio, insomma: una copertura difensiva che si rispetti. Siccome non è Garrincha, non la vede mai. Tra i meno colpevoli della disfatta, poco aiutato da Abate, sostituito da uno che in teoria dovrebbe saltare l’uomo. In teoria. Murato.

(dal 57’ Insigne, voto 4,5: Entra per saltare secco l’uomo e andare al cross o al tiro, poi si rende conto che non ha un joystick in mano e finisce per incasinarsi non combinando una fava lessa. Lo scugnizzo è bravino, ma a un Mondiale non basta. Da torneo Csi al Cus).

5 T. Motta, voto 4: Se lui è uno da Mondiale, Emma Marrone è Mia Martini. Utilissimo (per la Costarica). Imbarazzo.

(dal 45’ Cassano, voto 5: Entra e vorrebbe spaccare il mondo, ma riesce solo a vendere all’arbitro un’autoradio Kenwood “trovata” nel parcheggio dello stadio. Cassano a partita in corso è da sempre utile come l’azienda Scottex in un mondo di stitici. Non un dribbling, non un assist, non un’invenzione e nemmeno un primo piano per ammirare almeno il bassorilievo di Lorenzo Maitani che ha in faccia. Dall’inizio e di fianco a Balotelli, come all’Europeo. Sennò niente. Suppellettile.

21 Pirlo, voto 5: Prandelli pensa di avere in tasca la chiave segreta del calcio e lo toglie ostinatamente dalla posizione nella quale non ha rivali nella Via Lattea: davanti alla difesa a raccogliere il pallone e a illuminare d’immenso. Così il più forte giocatore che abbiamo naufraga nella Salerno-Reggio Calabria del centrocampo finendo ai margini e ricevendo il pallone quando è tardi e ne ha già quindici addosso. Ridate il filo all’equilibrista, ridate i tasti al pianista, ridate il posto di play maker a Pirlo. È un ordine. Carcerato.

8 Marchisio, voto 5: Anche per lui nulla da dire sull’impegno, ma il caos tattico di Prandelli col suo 4-1542-1 lo manda in tilt: mi inserisco? Copro la difesa? Cerco una punta? Corro sulla fascia? Sto in mezzo? C’è vita nello spazio? Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Sperduto.

(dal 69’ Cerci, voto 4,5: Vedi Insigne. Una cosa deve fare: saltare l’uomo. Una. Per sbaglio. Macchè. Diciamo che se il riferimento è Robben, lui sembra più Gigi Lentini dopo l’incidente in macchina. Inesploso).

9 Balotelli, voto 5: La squadra è così lunga e lui è così solo che a un certo punto deve comunicare coi compagni twittando. Apprende del vantaggio costaricano solo negli spogliatoi nei quali viene richiamato al 45’ da un emissario della Fifa a cavallo che lo ritrova a fatica. Si mangia un gol che neanche Egidio Calloni, ma non si può tirare la croce addosso a uno che viene servito pochissimo e malissimo. O Prandelli gli affianca qualcuno (e oggi, contro una difesa a cinque, si doveva, dall’inizio, e non dopo, in un arrembaggio sconclusionato contro un muro) o la prima punta dell’Italia la potrebbe fare anche il pupazzo Gnappo, che tanto nessuno se ne accorgerebbe. Disperso.

Prandelli, voto 3: Se contro l’Inghilterra aveva anche senso infoltire il centrocampo puntando sugli inserimenti di Candreva e Marchisio visto che gli uomini di Hodgson non raddoppiavano né scalavano, oggi la scelta di schierare una sola punta contro cinque difensori è stata folle. Buttare dentro tre attaccanti in un botto a frittata fatta è stato prevedibilmente inutile visto che la Costarica era in vantaggio e si difendeva con tutti gli abitanti di San Josè. In più, sapendo che i centramericani sono tra i tre stati al mondo senza esercito, avrebbe potuto schierare un F-35 al posto di qualcuno. Almeno avremmo capito perché cazzo Renzi li abbia comprati.

Con l’Uruguay vinciamo. Me l’ha detto il Nonno Gatto Killer.

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