di Marcello Celeghini
È stata una celebrazione della Festa della Repubblica con il naso all’insù quella che si è svolta in mattinata in piazza Trento Trieste. Novità di quest’anno è stato infatti lo spettacolare atterraggio sul Listone dei paracadutisti della Scuola di Paracadutismo di Ferrara che hanno attirato in centro un folto pubblico.
Prima dell’esibizione dei paracadutisti si è svolto il momento più istituzionale della cerimonia sul sagrato della Cattedrale. Il prefetto di Ferrara Michele Tortora, accompagnato dal Generale di Divisione Aerea Roberto Nordio, ha passato in rassegna le rappresentanze dei vari corpi militari e delle associazioni combattentistiche e di reduci mentre una voce narrante ricordava il merito della città di Ferrara nella guerra di Liberazione e negli anni bui dell’ultimo conflitto mondiale. Ferrara “città da sempre democratica che proprio per questo motivo in quegli anni ha dovuto subire di più la tracotanza nazifascista” e che “fu libera il 22 aprile 1945 e grazie al sacrificio di tanti suoi giovani figli caduti ottenne la Medaglia d’Argento al Valor Militare”. Il momento più solenne della mattinata si è avuto con l’Alzabandiera sulle note dell’Inno di Mameli suonato dalla Banda Filarmonica ‘G. Verdi’ di Cona.
Successivamente un altro momento solenne ha contrassegnato la cerimonia. Le autorità politiche, militari e religiose si sono recate presso la Torre della Vittoria a rendere omaggio ai caduti di tutte le guerre deponendo una corona d’alloro sulle note dell’amata ‘Canzone del Piave’ , già inno d’Italia dal 1943 al 1946. Poi il momento forse più atteso dal pubblico. Già dall’inizio della cerimonia il velivolo 206 con a bordo i paracadutisti aveva cominciato a ronzare sopra il centro storico per raggiungere la quota di mille metri. A questo punto l’aereo ha ridotto la potenza dei motori per consentire il lancio dei cinque esperti paracadutisti. Nella discesa tutto stato calcolato: dalla direzione del vento alla traiettoria da seguire. Al momento del lancio, mille metri più in basso, sul tetto del Palazzo della Ragione, sono stati fatti scoppiare due fumogeni in modo da indicare ai paracadutisti il punto esatto in cui dovevano atterrare. La discesa è stata dolce e tranquilla e prima dell’atterraggio sul Listone, ancora senza i nuovi lampioni proprio per l’occasione, i paracadutisti hanno virato davanti alla Cattedrale proprio sopra il pubblico. Il primo paracadutista atterrato portava con sé la bandiera del Comune, mentre il secondo quella Europea, ma le facce di tutti e cinque dopo l’atterraggio erano allo stesso tempo soddisfatte ed emozionate per essere riusciti ad effettuare nel cuore della propria città quell’atterraggio a lungo desiderato.
La cerimonia si è poi spostata in piazza Municipale dove il Prefetto Tortora ha letto il messaggio del presidente della Repubblica per la giornata odierna e il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e la presidente della Provincia Zappaterra hanno portato i loro saluti per il 68° compleanno della Repubblica Italiana. “Abbiamo il dovere di celebrare ogni passo compiuto in quella direzione che ha portato verso la libertà, la stessa che ci permette di vivere in uno Stato democratico. – interviene Tiziano Tagliani- Questo percorso di democrazia sarebbe stato impossibile senza il costante ausilio e la lealtà delle Forze armate, alle quali desidero esprimere in questa occasione l’affetto, l’ammirazione e la stima di tutti i cittadini ferraresi. Oggi – conclude il sindaco di Ferrara – c’è bisogno del lavoro di tutti, ci attendono sfide decisive per il progresso dell’Italia, a partire dalla ripresa occupazionale, affinché vengano date uguali possibilità a tutti di migliorare le proprie condizioni di vita e vengano eliminate le differenze economiche e sociali che, purtroppo, caratterizzano ancora la società in cui viviamo”. Alla cerimonia erano presenti anche molti dei sindaci della provincia, alcuni dei quali eletti da meno di una settimana e visibilmente emozionati come i neo sindaci di Voghiera e Masi Torello.
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