In qualità di personale sanitario abbiamo il dovere di rispettare il nostro codice deontologico che, riguardo alle relazioni professionali, si basa sulla collaborazione, sulla valorizzazione del lavoro d’équipe nonché sulla tutela della dignità propria e dei colleghi.
E proprio riguardo a quest’ultimo aspetto, la nostra intenzione, in questa sede, è di tracciare un profilo della nostra collega, Fuschini Liana, infermiera professionale, in servizio presso la diagnostica TC dell’Unità Operativa Diagnostica per Immagini dell’ospedale di Argenta coinvolta in un processo dal 2007, a causa di complicanze insorte ad un paziente, in occasione di un esame di colonscopia virtuale TC.
È qui importante ricordare che ad ogni procedura clinico-medica è correlato un rischio naturale di complicanze non imputabili ad imperizia e non prevedibili.
Premettiamo la nostra personale vicinanza al paziente che ha riportato il danno, dal momento che la nostra mission è proprio quella di prenderci cura della persona che assistiamo attraverso la strutturazione di una relazione empatica e fiduciaria e poiché il paziente vive momenti difficili sappiamo che diviene per questo più fragile e ancora più bisognoso di aiuto e sostegno.
Vogliamo, però, contemporaneamente essere testimoni del fatto che in questi lunghi anni di iter processuale abbiamo assistito alle sofferenze e all’angoscia che questo procedimento ha provocato nella nostra collega proprio per l’adesione intima e coerente ai principi della professione che svolge assistendo con attenzione la persona e agendo sempre con la massima prudenza per essere sicura di non nuocere.
Noi, che da tanti anni lavoriamo con lei, possiamo affermare che è stata ed è per tutti un punto di riferimento per la cura verso i pazienti, evidente per noi nel suo operato sempre attento, consapevole, responsabile, risultato di una seria competenza professionale, rafforzata da una ormai lunga esperienza di lavoro.
Ma punto di riferimento anche per la calma, la disponibilità, la gentilezza nei confronti dei colleghi, ciò che l’ha resa e la rende preziosa per creare la situazione ambientale collaborativa esistente nell’Unità Operativa di Radiologia, così importante per l’efficienza e il buon risultato della nostra attività.
Così, sicuramente per affetto e stima, abbiamo sofferto con lei per gli articoli della stampa che spesso riportavano eclatanti inesattezze e hanno finito col dare un’immagine distorta e lontana dalla realtà del suo e del nostro lavoro a cui vogliamo invece restituire piena dignità e serietà.
Così guardiamo con profonda ammirazione Liana che quotidianamente si reca al lavoro e con professionalità e cortesia affronta la sua giornata lavorativa e, nonostante tutto, ha un sorriso per ogni paziente.
A Lei, così come la conosciamo nel lavoro e nella relazione personale, desideriamo esprimere ancora la nostra completa solidarietà e profonda amicizia.
I colleghi dell’equipe del servizio di radiologia dell’ospedale di Argenta