Lettere al Direttore
12 Maggio 2014

Terrorismo ideologico da una parte della Chiesa

di Redazione | 3 min

I diritti civili e quelli legati alla libertà di orientamento sessuale si inseriscono oggi in un clima di preoccupanti intolleranze: la chiesa e le destre reazionarie – integralisti e fascisti vecchi e nuovi – utilizzano la difesa della famiglia e dei valori “tradizionali” per avvallare un’idea di disciplinamento sociale.

La diocesi di Ferrara-Comacchio non si sottrae a questa vile battaglia contro i diritti civili. I frequenti interventi dell’arcivescovo Luigi Negri, spesso amplificati da Gianpaolo Barra, direttore del periodico di cultura cattolica “Timone”, ci spingono sempre più verso un nuovo medioevo in cui svettano imponenti castelli d’ingiustizia sociale.

La sottrazione dei diritti più elementari in ossequio a pregiudizi ideologici, morali e religiosi è una barbarie indegna di un paese civile. E quando la discriminazione è promulgata dalle istituzioni fornisce una giustificazione morale a comportamenti omofobici.

Ho accettato di essere capolista di Sinistra Ecologia Libertà a Ferrara per le prossime elezioni amministrative perché la nostra città si spinga sempre più verso l’Europa dei diritti.

La Cassazione ha emesso una sentenza che ribadisce pari dignità fra coppie eterosessuali e coppie omosessuali. Quasi 8 italiani su 10 sono favorevoli all’introduzione di una legge che dia una tutela giuridica alle coppie di fatto e 5 di questi riterrebbero giusto consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Questo dato non è figlio di una propaganda omosessuale, vorrei dire al dott. Barra http://www.estense.com/?p=382726. E nemmeno responsabilità di una scuola che – a detta sua – devierebbe i giovani e li bombarderebbe di teorie gender, allontanandoli dalla fede cattolica.
Gli italiani – e i Ferraresi, soprattutto – non sono menti plagiabili, ragionano secondo coscienza.
Non esistono “teorie gender”: se ci facciamo sentire con tanta forza è solo per avere pari dignità rispetto a chi omosessuale non è.

Ciò che vedo è piuttosto una campagna di terrorismo ideologico e di pressioni coercitive messa in atto da alcuni esponenti della chiesa cattolica contro un’Italia giusta e inclusiva.

Per questo mi candido al Consiglio Comunale di Ferrara.

Per istituire sportelli comunali destinati alla difesa dei diritti e allo loro tutela contro ogni discriminazione di sesso e di orientamento sessuale, di razza e cittadinanza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, come ci insegna l’articolo 2 della Costituzione italiana.

Per promuovere percorsi di prevenzione contro il bullismo non solo a sfondo omofobico nelle scuole (per dirigenti scolastici e docenti, personale ATA e genitori), nei luoghi di lavoro (dalla pubblica amministrazione alle aziende del territorio) e in tutti gli ambiti della vita quotidiana (dalla sanità fino ad arrivare al rapporto con le forze dell’ordine).

Perché siano trascritti nei registri di stato civile a Ferrara i matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero.

Perché si riempia di contenuti il registro delle coppie di fatto a Ferrara, permettendo ai suoi iscritti di essere equiparati in tutto e per tutto ai conviventi more uxorio. E per una cultura dell’accoglienza in cui la differenza non sia una rappresentazione negativa che deve essere superata, quanto piuttosto un valore per l’autonomia e il pieno sviluppo della soggettività individuale e collettiva.

Massimiliano De Giovanni

Capolista Sul per il consiglio comunale di Ferrara

Presidente Arcigay Ferrara

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