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Premiazione Robert Grubbs
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Robert Grubbs
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Premiazione Francesco Neri
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I quattro giovani ricercatori
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Premiazione Riccardo Camattari
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Premiazione Giacomo Albi
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Premiazione Mirco Natali
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Premiazione Marta Calzolari
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Premiazione Michele Mirabella
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di Elisa Fornasini
Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta. A credere fortemente nella citazione platonica è il comitato promotore dei premi Giulio Natta e Nicolò Copernico che questa mattina ha consegnato per la dodicesima edizione i premi per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica in un’affollata sala di palazzo Roverella, alla presenza di numerosi cittadini e delle autorità civili, religiose e militari. Se i giovani sono stati i protagonisti della cerimonia (sono stati assegnati premi e riconoscimenti a cinque giovani ricercatori, mentre quattro hanno ricevuto delle menzioni speciali) l’ospite d’onore è stato senza dubbio Robert Grubbs, il premio nobel per la chimica nel 2005 per lo sviluppo del metodo della metatesi nella sintesi organica.
Una motivazione che, nella città estense, gli ha fatto vincere il ‘premio Giulio Natta per la chimica’ perché i suoi studi scientifici orientati principalmente alla sintesi e allo viluppo di catalizzatori per la metatesi di composti organici, hanno contribuito in maniera determinante allo sviluppo di metodi di sintesi che sono risultati essere più efficienti, semplici da usare e rispettosi dell’ambiente. “Sono veramente emozionato di essere a Ferrara per ritirare questo premio – commenta il nobel – perché Natta è stato il mio maestro ed è stato interessante vedere dal vivo i risultati del suo lavoro a LyondellBasell”. In effetti Giulio Natta, anch’esso premio nobel per la Chimica nel 1963, negli anni ‘50 svolse gran parte del suo lavoro proprio presso il petrolchimico ferrarese dando inizio all’era delle materie plastiche come il propilene. Grubbs, definito dagli organizzatori “il genio buono che lavora per la scienza utile all’umanità” ha ricevuto in premio un gettone ad personam del valore di 5 mila euro ed una medaglia in argento raffigurante il suo maestro. Un riconoscimento significativo per la sua mente brillante che l’ha portato ad essere un pioniere dell’attività scientifica e dei tangibili benefici apportati alla società.
Decisamente meritato anche il ‘premio speciale Natta e Copernico per la divulgazione scientifica’ conferito a Michele Mirabella per la sua eccellente attività di disseminatore delle scienze mediche. “Mi piace la scelta del termine ‘disseminatore’ – commenta divertito il conduttore di Elisir – perché rende perfettamente l’idea positiva della fecondità del pensiero che speravo mi appartenesse nel mio impegno di carità divulgativa”. La divulgazione di conoscenze biomediche a livello popolare, infatti, è stata il centro della sua vita già a partire dal 1996, quando ha proposto la rubrica di medicina Elisir. La pubblicazione di un importante lavoro in una rivista scientifica internazionale di elevato fattore di impatto, invece, era il requisito richiesto per il ‘premio Nicolò Copernico Carife per le scienze biomediche’ consistente in un gettone ad personam di 3 mila euro e in una medaglia di argento raffigurante il volto di Copernico. Il premio è stato assegnato al 33enne Francesco Neri per il suo lavoro scientifico pubblicato il 26 settembre dello scorso anno dalla prestigiosa rivista Cell, dedicato alla caratterizzazione di un gene, denominato Dnmt3l, che codifica per un enzima coinvolto nella metilazione del dna. Uno studio innovativo che apre nuove prospettive per comprendere il differenziamento embrionale e la metilazione deregolata osservata in alcuni tipi di tumori.
Tutti giovanissimi anche i vincitori del riconoscimento ‘Nicolò Copernico a dottori di ricerca per innovative tesi in scienze e tecnologie’. A ritirare la medaglia di bronzo raffigurante Copernico, una pergamena con motivazione e un piatto artistico celebrativo dell’evento sono stati Marta Calzolari (progetto di riqualificazione energetica di un edificio storico), Mirco Natali (studio di sistemi supermolecolari per applicazioni nel campo della fotosintesi artificiale), Riccardo Camattari (realizzazione di sistemi innovativi di diffrazione e focalizzazione di radiazione di raggi X e raggi gamma) e Giacomo Albi (indagine sui diversi modelli matematici per descrivere fenomeni emergenti e problemi di controllo). “I giovani ricercatori sono il futuro del nostro paese – commenta l’assessore Patrizia Bianchini – specialmente quando scelgono di rimanere in Italia e non seguire il trend della fuga dei cervelli”. Una dichiarazione condivisa anche dal comitato promotore presieduto da Pietro Dalpiaz, secondo cui “i giovani sono la linfa vitale della ricerca e cultura scientifica”, e da Lions Club Portomaggiore-San Giorgio e LyondellBasell che sostengono il premio rappresentato dalle eccellenze a livello internazionale del campo scientifico.
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