4 Maggio 2014
Gli eurodeputati grillini: “Basta con questa Europa tedesca”. Su Piero Pelù: “ha parlato da persona libera”

Appena due metri di spazio per il comizio del M5S

di Redazione | 3 min

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Un comizio in appena due metri. È quello andato in scena ieri sera da parte del Movimento 5 Stelle. Due i metri di spazio per il pubblico davanti al palco. Il Comune infatti aveva autorizzato la manifestazione politica ma nello stesso giorno in piazza Savonarola erano previsti – anch’essi autorizzati sempre dall’amministrazione – i mercatini.

Dopo le prime immediate polemiche sulla location da parte del meet up locale, sono saliti sul palco gli eurocandidati emiliano-romagnoli. “Noi ci distinguiamo dagli altri candidati perché siamo gente libera”. Questa è stata la frase ricorrente negli interventi.

Il primo a prendere la parola è stato il consigliere comunale di Bologna Massimo Bugani che, presentando i giovani candidati, ha parlato a 360° di Europa, ma anche di temi politici nazionali e pure locali. La sua critica senza mezzi termini si è focalizzata in particolar modo sull’operato e l’atteggiamento del Governo Renzi “reo di avallare lo strapotere tedesco in Europa”. L’obiettivo del M5S non è infatti l’antieuropeismo a prescindere ma “andare a Bruxelles a dire che questa Europa non ci piace e là provare a cambiarla”. La proposta, qualora non vi siano le condizioni per ridiscutere dall’interno dell’europarlamento su una nuova concezione di Europa, è quella di “indire un referendum costituzionale per consentire all’Italia di uscirne e pensare insieme agli altri stati in difficoltà ad una nuova Unione Europea più equa”.

Non possiamo più sostenere un’Europa tedesca e 28 succursali che non contano niente.- sostiene Massimo Bugani- Noi vogliamo andare al parlamento per portare le nostre proposte di cambiamento. Renzi invece si sta comportando come Letta e Monti senza difendere assolutamente le ragioni del suo paese al tavolo europeo perché è una persona legata a troppi poteri forti. Noi del M5S invece siamo gente libera che non abbiamo paura di dire la cose come stanno proprio perché non dobbiamo rispondere a nessuno”. Inevitabile il riferimento al polverone dopo le parole del cantante Piero Pelù sul palco del 1°Maggio. “Piero Pelù, come noi, ha parlato da persona libera e per questo è stato tanto criticato. In questo paese in pochi hanno il coraggio di parlare in modo davvero libero”.

L’attenzione della candidata sindaco di Ferrara Ilaria Morghen si concentra sulle “false liste civiche” che sostengono in modo più o meno velato dei candidati politici. “Il fenomeno delle liste civiche – sottolinea – è molto cambiato, ora abbiamo gente che si proclama estranea alla politica per poi accettare di appoggiare un candidato sindaco di un partito, ma come mai?”. Massimo Bugani le suggerisce la risposta. “Forse lo fanno perché i partiti non hanno più il coraggio di presentarsi apertamente ai cittadini”. La via d’uscita per l’Italia è quella di “tornare ad amministrarsi bene, investendo laddove sono insite le sue possibilità di sviluppo, come nel campo della ricerca e della cultura. Chi ha governato straordinarie città come Ferrara e Firenze 500 anni fa, già l’aveva capito dove si doveva investire”.

I candidati emiliano romagnoli all’europarlamento sono tutti giovani, sotto i 35 anni, alla prima esperienza politica e sono stati scelti direttamente dal web. Alessandro Marmiroli di Reggio Emilia è laureato in Economia e lavora come precario ed ha accettato la candidatura per “andare in Europa e battersi per l’abolizione del ‘fiscal compat’”. Silvia Piccinini di Crevalcore (Bo) ha iniziato ad interessarsi della politica con il Movimento 5 Stelle meno di quattro anni fa e assicura “basta informarsi in modo approfondito per scegliere con chi stare”. Giulia Gibertoni di Modena, ricercatrice a contratto, sostiene che “bisogna essere orgogliosi delle nostre università poiché formano giovani brillanti che però poi scappano all’estero per la mancanza di possibilità in Italia”. Infine Francesco Rossi di Parma che, qualora eletto, si batterà per “far sì che il Parlamento Europeo abbia più potere decisionale di quanto ne ha ora”.

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