Economia e Lavoro
29 Aprile 2014
Il sindacato: "Cercare soluzioni per i 13 dipendenti di Ferrara"

Chiude il ‘3 Stelle’, preoccupazione della Fisascat-Cisl

di Redazione | 2 min

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Credits: Fisascat/Roma

Credits: Fisascat/Roma

Il 22 aprile scorso ha chiuso definitivamente lo storico magazzino di mobili’3 Stelle’, facente parte del gruppo Mercatone Uno, così come preannunciato anche negli incontri del 1 aprile a Bologna e del 14 a Ferrara. Una situazione che allarma la Fisascat-Cisl che ha richiamato la M. Business Srl “alla necessità di ricercare soluzioni condivise e sufficientemente garantiste per i lavoratori attualmente impiegati nei punti vendita da chiudere nel breve periodo che per quanto riguarda il punto vendita di Ferrara sono 13”.

Per Fisascat-Cisl le citate soluzioni non potranno essere solo di ordine “passivo”, ovverosia in termini di ricorso agli ammortizzatori sociali, ma dovranno concretizzarsi in un serio piano di recupero occupazionale complessivo in seno ad ogni articolazione operativa della società. Inoltre, se al progressivo declino commerciale dell’azienda non si risponderà congruamente con delle politiche di investimento degne di questo nome, “temiamo che M. Business subirà un netto ridimensionamento in termini di organico che potrebbe finanche comportare dei costi sociali assai elevati”.

Come si ricorderà, i negozi prossimi alla chiusura – aventi quale insegna “Mercatone Uno” sono ubicati presso i comuni di Borgorose (RI), Capodrise (CS), Capannoli (LU), Sommacampagna (VR), Sant’Ilario (RE) e Santa Vittoria D’Alba (CN), mentre quelli ad insegna “Tre Stelle” insistono nei comuni di Ravenna, Medolla (MO), Bologna, Reggio Emilia, Ancona, San Cesareo sul Padano (MO) e Ferrara – impiegano complessivamente 238 dipendenti (166 nei negozi Mercatone Uno e 72 in quelli 3 Stelle); peraltro – rileva il sindacato – ammonterebbero a 70 posizioni gli esuberi esistenti presso la sede centrale ed amministrativa di Imola (BO).

L’azienda nell’incontro del 12 aprile tenutosi a Ferrara ha ribadito la propria disponibilità a ricollocare parte del personale del punto vendita in chiusura presso i negozi Mercatone uno tenendo conto comunque sempre delle esigenze tecnico organizzative. Il sindacato ha ribadito l’esigenza di un confronto continuo per affrontare la ricollocazione degli esuberi “che – afferma la Fisascat -per noi rimane obiettivo prioritario”. Altro aspetto critico proposto all’attenzione dell’azienda è l’annosa questione della forza vendita inquadrata con contratto di associazione in partecipazione: “In ordine al tema – afferma la Fisascat -, che come si sa potrebbe rappresentare una mina innescata dagli esiti tragici, capace di vanificare ogni sforzo volto al recupero dell’equilibrio economico-finanziario di M. Business Srl, abbiamo chiesto alla direzione aziendale di assumere una posizione tesa a garantire una soluzione dignitosa alle condizioni di estrema precarietà in cui versano i lavoratori trattati con la dubbia formula testé citata”.

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