Bondeno
23 Aprile 2014
L'azienda riprenderà l'attività e tutti i dipendenti torneranno al lavoro

Ursa, la prima pietra dopo il sisma

di Redazione | 2 min

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ursa ricostruzioneBondeno. E’ un nuovo inizio, una “prima pietra” non solo simbolica quella posata dal sindaco Alan Fabbri allo stabilimento Ursa. A distanza di quasi due anni dal crollo dovuto al terremoto, nel quale perse la vita Tarik Naouch, per la fabbrica di Stellata di Bondeno è arrivato il momento della ricostruzione.

L’azienda, che produce materiali per l’edilizia, dopo quel tragico 20 maggio del 2012 ha deciso di non rassegnarsi e di dare vita a un progetto di ricostruzione che permetterà allo stabilimento di riprendere l’attività e di far tornare al lavoro tutti i suoi dipendenti. Un progetto il cui avvio ufficiale ha avuto luogo ieri mattina, alla presenza delle autorità comunali, del presidente della società spagnola Javier Serratosa e dell’ingegner Simone Marescotti. Un momento solenne che ha visto lo scoprimento simbolico della targa che verrà successivamente appesa sullo stabilimento, per ricordare l’inizio dell’attività dello stabilimento a Bondeno (aprile 2002), l’interruzione dovuta al terremoto (maggio 2012) e l’inizio dei lavori di ricostruzione.

Un “gran risveglio” dunque ieri per Alan Fabbri che ha partecipato alla breve cerimonia. “Mi ricordo bene – commenta il sindaco dalla sua pagina Facebook – quella mattina plumbea in cui crollò tragicamente questa fabbrica dove perse la vita Tarik Naouch.  Subito dopo il crollo avevamo prestato gli uffici del Comune per varie settimane ai dirgenti locali tra cui l’omgegner Simone Marescotti, che ringrazio, e da lì si è partiti per la ricostruzione. Il fatto che non si sia spostata delocalizzandosi da un’altra parte è motivo di serietà e di vicinanza al nostro territorio”, anche se, puntualizza Fabbri “qualche mala lingua in campagna elettorale stava già screditando il nostro operato…”.

Soddisfatto, Alan Fabbri, anche delle parole del presidente spagnolo Javier Serratosa: “Mi ha fatto molto piacere quello che ha detto il presidente in merito al fatto che lo stabilimento di Bondeno è un fiore all’occhiello per la società che lui rappresenta grazie ai dipendenti che sono altamente qualificati… in faccia alla delocalizzazione”.

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