Lettere al Direttore
11 Aprile 2014

Valeria Rustici non è isolata in Sel

di Redazione | 2 min

Valeria Rustici non è isolata all’interno di SEL: non lo è stata nella scelta di dimettersi dall’Assemblea provinciale, né  in quella di stigmatizzare l’alleanza con il PD e “Ferrara Concreta” per le prossime amministrative. Abbiamo condiviso in un gruppo di minoranza il difficile percorso che oggi ci vede, seppure iscritt* al partito di SEL, in netta contrapposizione con la dirigenza provinciale che ha proposto e ottenuto l’approvazione maggioritaria dell’Assemblea federale di presentarsi con una coalizione di Centro Sinistra e Centro Destra.

Qual è il problema? Ancora viviamo in un paese dove il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni di dissenso è tutelato dalla Costituzione. Chi non accetta le decisioni di una maggioranza del partito può dunque legittimamente dissociarsi e non partecipare alle azioni che ne seguiranno. Lo dichiara e non dovrebbe subirne alcuna conseguenza. Semmai, come nel nostro caso, deve accettare lo status quo e subirlo. Mi spiego meglio: che cosa c’è di inaccettabile o di sbagliato nell’essere coerenti con il progetto di Sel, quello che ci ha appassionato nel momento della sua costituzione, in cui, oltre a proporre alternative che abbiamo condiviso per dare una svolta e una “risposta di Sinistra” ai problemi  del lavoro, della scuola pubblica, della sanità pubblica (solo per citare alcuni ambiti), conteneva chiarissime critiche ai governi di Destra e di Centro Destra? Questa linea politica è stata ed è tuttora chiarissima: “SEL sarà decisamente  all’opposizione  di  un  governo che  si  regge  sulla  alleanza

tra  il  Pd  e  forze  di  centro  e  di  destra,  nella  convinzione  che  stia  forse  cambiando  lo

stile,  ma  non  la  sostanza.  Il  nostro  orizzonte  resta  quello  della  costruzione  di  una  più forte  sinistra  a  chiara  ispirazione  ecologista  e  di  un  centrosinistra  capace  di  restituire  all’Italia  un  futuro  desiderabile,  e  di  cambiare  l’Europa”.(dall’Assemblea Nazionale di SEL del 15/02/2014).

Purtroppo mi sembra di rivedere un film già visto troppe volte. E, per quanto mi riguarda è inaccettabile.

Sono convinta che la disubbidienza sia una virtù quando i valori nei quali si crede vengono violati, quando la democrazia è intesa come soggezione violenta delle coscienze politiche, quando la militanza in un partito non è accolta come fonte di ricchezza delle diversità ma come soggezione delle stesse, quando la buona mediazione politica diviene strumento di riprovevoli pratiche per una sopravvivenza residuale nella quale si perde la propria identità di partito.

La pericolosa ondata di antipolitica da cui siamo travolt*  si alimenta anche delle tristi vicissitudini interne ai partiti.

Ma noi, gruppo minoritario di SEL Ferrara, non ci sentiamo colpevoli di questo.

Anzi auspichiamo che chi ne ha la responsabilità faccia un passo indietro.

Emanuela Zucchini

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