Lettere al Direttore
3 Aprile 2014

“Il Pd sempre più doroteo”

di Redazione | 2 min

Cosa c’è di nuovo a Ferrara? Proprio niente di niente.

Il Pd ferrarese è sempre più arroccato, organicistico, pervasivo e doroteo.

Ma c’è anche una sola persona che si stupisca di questo dopo 68 anni di governo dello stesso partito senza alternanza?

Prendiamo ad esempio la lista elettorale “Ferrara concreta” a sostegno del sindaco Tagliani. Sui media si è letto: sosteniamo Tagliani ma non siamo alleati del Pd. Questo assunto si inserisce nel filone del politicismo grottesco tipo “convergenze parallele” o “equilibri più avanzati” che hanno caratterizzato la storia democristiana. In questa lista, tra le altre, si trovano persone che fino a l’altro ieri erano tra i leader dell’opposizione a Tagliani: come non pensare al trasformismo opportunista di democristiana memoria inserito in un regime a carattere pervasivo? La logica è: facciamo tutti quadrato attorno a Tagliani, noi dorotei diciamo che qui nulla deve cambiare, mai; o per noi saranno dolori.

Ma è mai possibile che così tanti ferraresi si mettano ordinatamente in fila come gattopardi del “tutto cambi perché nulla cambi” secondo un criterio di “ragion di partito”, partito nei fatti ormai senza legami ideologici se non appunto quello del manteniamo il potere per il potere e continuino a votare sempre gli stessi per 68 anni di fila?

Il tutto condito da punte di insipienza istituzionale o, se si preferisce, di arroganza come il livello terribile della Sarracchiani che ieri ha contestato il presidente del Senato che si era permesso di criticare Renzi. Lo ha avvisato ricordandogli che era lì in quanto votato dal Pd. Non ho sentito una voce a richiamare il rispetto della differenza fra ambito politico, di parte, e ambito istituzionale. A “Ferrara concreta” c’è qualcuno così concreto che sia in grado di notare l’aberrazione grottesca, o se si preferisce arrogante, di quel richiamo? O per restare alle piccole cose ferraresi, c’è qualcuno che contesti la prassi dei partiti (Pd compreso, ma già, non è alleato) di spartirsi gli scrutatori nominando gli amici, invece di procedere al più democratico metodo del sorteggio fra tutti gli aventi diritto?

Mario Zamorani, candidato sindaco per Un’altra Ferrara

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