Mesola
22 Marzo 2014

Massenzatica, l’incidente si poteva evitare

di Redazione | 3 min

Buongiorno,

le tragiche disgrazie, come quella che ha fatto perdere la vita a quattro giovani, ci debbono interrogare come esseri umani che hanno, oppure, hanno avuto responsabilità amministrative; al di là delle logiche dell’informazione che danno molto spazio nel momento della tragica vicenda, per perdere poi l’attenzione dei media una volta conclusi i funerali delle vittime.

Ferme restando le ricerche degli inquirenti per capire l’origine di un incidente talmente grave e ferma la ricerca della responsabilità oggettiva, rimane il fatto per il quale il Consigliere Tancini ha sentito il dovere di interpellare il Consiglio Provinciale sullo stato del ponte, luogo del tragico incidente mortale.

A questo proposito, mi sia permesso di intervenire, essendo stato nominato nell’articolo apparso sui media, per alcune dovute precisazioni.

Domenica 25 maggio 2008 mi sono recato in barca sotto il ponte maledetto a seguito della segnalazione di un cittadino di Massenzatica, preoccupato delle condizioni di quel manufatto, per fare alcune riprese fotografiche. Tali foto sono state da me proiettate qualche tempo dopo in Consiglio Comunale a Mesola, del quale facevo parte all’epoca quale rappresentante della minoranza; in quell’occasione ho fatto presente al sindaco ed al consiglio lo stato di pericolosità della struttura aperta al traffico, anche pesante. Ho richiesto, invano, che si sensibilizzasse la Provincia di Ferrara, proprietaria dell’opera, per chiudere al traffico (almeno quello pesante) quel ponte pericoloso, in attesa dell’esecuzione dei lavori di consolidamento delle strutture. Se ciò fosse avvenuto, forse oggi non piangeremmo quei quattro giovani.

Dai giornali apprendo che la Provincia di Ferrara, dopo la disgrazia, ha annunciato che aveva già in progetto lavori non meglio precisati; ne prendo atto, ma i tempi sono quanto meno sospetti. Come dubbia è la tempistica della comparsa di un guardrail lungo un canale a Copparo, dopo breve tempo dal giorno in cui un giovane era annegato in quello stesso punto, a causa di un banale incidente stradale a seguito del quale era finito in acqua, per la mancanza di una barriera.

Analogo fatto, fortunatamente senza conseguenze gravi,  è stato denunciato sul giornalino del nostro gruppo consiliare su un altro canale che costeggia la strada comunale Mesola – Volano, dopo che nello stesso luogo aveva perso la vita, in precedenza, un giovane rodigino che è stato recuperato dalle acque del canale solo dopo oltre sei mesi. Anche allora chiesi al sindaco Marchesini di far mettere una barriera in quel tratto pericoloso. Mi fu risposto che trattandosi di un luogo interessante dal  punto ambientale, l’amministrazione avrebbe studiato il modo di porre barriere particolari (tipo legno); non se ne fece più nulla…. Purtroppo quando non c’è volontà di ascolto delle opposizioni, o, peggio, la deliberata volontà di ignorare i rappresentanti di opposizione, chi ci rimette in genere è tutta la cittadinanza.

Lucio Maccapani

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