Cronaca
4 Marzo 2014
Ancora alto il numero di detenuti tossicodipendenti

Il garante dei detenuti: “Migliorate le condizioni del carcere”

di Daniele Oppo | 3 min

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admin-ajax (11)Pur rimanendo importanti criticità, sembrano essere migliorate le condizioni della Casa circondariale di Ferrara. Secondo quanto riferito dal Garante dei detenuti Marcello Marighelli nella sua relazione al Consiglio comunale, alcuni degli importanti problemi palesatisi negli scorsi anni sono stati risolte così come è migliorata la gestione degli spazi in cui vivono i detenuti.

“Nell’ultima relazione si segnalavano le diverse annose esigenze di intervento già rappresentate anche in tutte le precedenti relazioni (docce, cucine, copertura degli edifici che in qualche punto presentano segni di infiltrazione d’umidità) – spiega Marighelli ai consiglieri comunali -. Con particolare preoccupazione ho descritto la situazione del padiglione prefabbricato in cui si svolgono le attività lavorative dei detenuti ed il laboratorio teatrale che, dopo gli eventi sismici del maggio 2012, era stato dichiarato non utilizzabile con conseguenze negative sulle attività lavorative e di formazione professionale interne. La situazione attuale – rivela il garante nella sua relazione – è molto migliorata. Sono stati realizzati significativi interventi sulle coperture degli edifici destinati alle attività e all’interno delle cucine. Tra breve saranno terminati i lavori di adeguamento sismico dei prefabbricati. Come in passato continuo a constatare una buona condizione degli ambienti per quanto riguarda l’ordine e la pulizia. Posso quindi confermare anche per il periodo trascorso che gli ambienti sono utilizzati e mantenuti al meglio e si presentano in condizioni dignitose”.  Miglioramenti anche per quanto riguarda il numero dei detenuti e la gestione degli spazi: se prima una cella veniva generalmente occupata da 3 detenuti, oggi la normalità parla di 2 detenuti anche se rimangono alcune eccezioni. “I numeri cambiano – spiega Marighelli – io ho iniziato con 500 detenuti, adesso siamo sui 350 (il numero regolamentare è di 228 mentre la capienza massima tollerabile è di 446, ndr). Quasi tutte le celle erano occupate da 3 detenuti, oggi è invece una situazione temporanea che riguarda solo 6-7 celle: non si tengono sezioni vuote, ma viene impiegato tutto il carcere”.

Non mancano però le note negative come la presenza di 101 detenuti tossicodipendenti. “Quello che non cambia è la drammatica presenza di tossicodipendenti in uno stato grave – spiega Marighelli -. Nel carcere di Ferrara il problema viene trattato in maniera importante con un servizio Sert che funziona molto bene e con dei medici all’interno del carcere che hanno esperienza in tal senso. Rimane però la scarsa possibilità di accedere alle pene alternative con le restrizioni Fini-Giovanardi – afferma il garante -, vedremo cosa accadrà ora dopo con l’abolizione della legge”. Un’altra criticità – rivolta al futuro – è la prossima realizzazione di un nuovo padiglione da 200 posti inserito nel “Piano Carceri”: “Le perplessità sulla costruzione di edifici negli spazi verdi all’interno sono già state più volte espresse e stiamo lavorando per organizzare nella nostra città una giornata seminariale sull’edilizia penitenziaria, proponendo un confronto sul tema tra i diversi soggetti istituzionali ed accademici interessati” afferma Marighelli che rileva anche il problema nell’effettivo rispetto della territorialità nell’esecuzione della pena: “Il detenuto dovrebbe scontare la pena vicino a famiglia e propri interessi però così non funziona, conosco pochi detenuti che hanno un avvocato a Ferrara: le lagnanze riguardano per la maggior parte i trasferimenti che sono lo strumento disciplinare principe anche se nessuno capisce la logica con la quale vengono effettuati. Hanno l’effetto di disorientare persone e recidere legami ma recidono anche i percorsi di orientamento, inserimento, di studio e lavorativi”.

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