di Marcello Celeghini
“Dobbiamo farci gli anticorpi perché tali orrori non abbiano più a ripetersi”. Queste sono le parole del prefetto Michele Tortora per ricordare chi, ormai settant’anni fa, è stato ucciso solo perché colpevole di essere italiano. La celebrazione istituzionale della Giornata del Ricordo, stabilita per legge da dieci anni a questa parte, ha avuto luogo in prefettura alla presenza di tanti esuli istriano-dalmati stabilitisi a Ferrara e testimoni viventi del genocidio perpetrato dai titini.
“Gli anticorpi migliori per contrastare eventuali rigurgiti di questo tipo – continua il prefetto nella metafora medica- li troviamo proprio nella nostra Costituzione che è stata scritta per limitare i fanatismi. Queste celebrazioni devono avere due finalità ben precise; una è sicuramente quella di rendere omaggio a chi in quei frangenti ha perso tutto, compresi gli affetti più cari, l’altra finalità invece è quella di coinvolgere i più giovani in questi ricordi perché non abbassino in futuro le difese verso nuove forme di odio”. Tra le altre autorità presenti, la presidente della Provincia Marcella Zappaterra ha posto l’accento sull’importanza delle scuole in queste commemorazioni. “La Giornata del Ricordo e la Giornata della Memoria- commenta la Presidente- devono essere celebrate in particolare nelle scuole per arginare anche le piccole forme di odio e razzismo quotidiano che siamo abituati a vedere nella nostra società. Il referendum svizzero per limitare gli ingressi non può che essere visto con preoccupazione da chi ha sempre creduto nella libera circolazione all’interno dell’Unione Europea”.
Sulla stessa linea anche l’intervento del vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto che ha annunciato anche l’intitolazione di una via ai martiri delle foibe. “Il 25 maggio si andrà alle elezioni europee- ricorda Maisto- e lì ogni europeo dovrà ricordarsi, votando, che dietro l’Europa di oggi ci sono immani sofferenze e drammi umani come le Foibe. È intenzione dell’Amministrazione comunale ormai da anni ricordare gli esuli istriano-dalmati nel nome di una via della nostra città. Era stata trovata una via che però, di fatto, non esiste per via di una mancata lottizzazione dovuta alla crisi economica. Stiamo però trovando l’accordo per un’altra via e a breve daremo l’annuncio per l’intitolazione”. La commemorazione ha visto anche l’esibizione di una rappresentanza del Conservatorio Frescobaldi che ha eseguito brani di musica rinascimentale del compositore ferrarese Luzzasco Luzzaschi e, sul finale, l’Inno di Mameli.
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