Lettere al Direttore
8 Febbraio 2014

I molti dubbi attorno al distretto turistico della costa

di Redazione | 2 min

Gentile Direttore,

ho atteso qualche giorno prima di inviarle questa notizia , così che tutti possano rendersi conto di come sia tenuta l’industria turistica in questa città ed in questa provincia, proprio dagli addetti ai lavori (si fa per dire).

Il giorno 4 febbraio il Ministro del Turismo (e dei Beni Culturali) Massimo Bray ha firmato la costituzione del “Distretto Turistico della Costa emiliano-romagnola”. Ne fanno parte i tutti i Comuni della costa per circa 110 chilometri, a partire da Cattolica, fino a Comacchio, Codigoro e Goro. Il nuovo (?) distretto turistico della Costa (sarebbe meglio dire) Romagnola-emiliana fattura ogni anno 40 milioni di presenze (pernottamenti, non escursionisti ) per cui, ipotizzando una spesa di circa 100 per persona per notte, risulta 40.000.000 x 100 € =4 miliardi di euro attraverso 3.172 alberghi,104.500 alloggi privati,51 campeggi per un totale di 685mila posti letto. Oltre a 1.426 stabilimenti balneari,18 porti turistici con 5.537 posti barca, 16 parchi di divertimento, 2.250 ristoranti, trattorie e pizzerie e 3.700 bar, caffetterie, birrerie ed enoteche. Tanto per ricordare ai lettori di cosa si parla.

Riprendo: “L’obbiettivo è quello di riqualificare e rilanciare l’offerta turistica della costa emiliano-romagnola a livello nazionale ed internazionale; accrescere lo sviluppo delle aree e dei suoi settori; migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione dei servizi; assicurare garanzie e certezze giuridiche alle imprese che vi operano con particolare riferimento alle opportunità di investimento e accesso al credito: semplificare e garantire celerità nei rapporti con le pubbliche amministrazioni”. Mica roba da poco.

Per farlo, una nota della regione spiega che questo distretto turistico costituirà una “Zona a burocrazia zero”, con conseguente applicazione delle speciali procedure di semplificazione amministrativa prevista per tali aree, oltre al fatto che le imprese fruiranno di particolari agevolazioni fiscali, amministrative, finanziarie e per la ricerca e sviluppo.
Mica roba da poco.

Il problema è essere capaci di crederci,visto la qualità degli amministratori pubblici, di associazioni private , che se ne dovranno occupare,trasformando questo ulteriore “Libro dei Sogni”, in realtà operative ed operanti. Purtroppo fatico ogni giorno di più a credere che ciò possa mai accadere se prima tutti costoro non verranno rottamati, visto anche la velocità con cui girano le notizie importanti tra gli operatori del settore.

Certo che pre-occuparsi dei 200 cicloturisti che arriveranno forse, dalla Slovenia, è molto meno impegnativo,che partecipare a questi incontri, e a riferirne. Visto che nessuno lo ha fatto,credo che sia utile lo faccia io sinteticamente, in attesa che qualcuno di coloro che vengono pagati per farlo, nel frattempo, si dia una mossa.

Cordiali saluti,
Architetto Lanfranco Viola

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