L’ex caserma Pozzuolo del Friuli
L’assemblea di Italia Nostra ha fornito all’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia pubblica Roberta Fusari – invitata – l’occasione per fare il punto su alcune vexatae quaestiones ferraresi: il destino delle caserme presenti in città, a partire da quella in Cisterna del Follo.
Prima di mettere nel mirino Palazzo Municipale, bisogna ricordare che questi immobili sono di proprietà del Demanio, dunque dello Stato e non dell’ente locale. La ‘Pozzuolo del Friuli’, costruita ai primi del ‘900 dove sorgeva il convento di San Vito e abbandonata oramai da decenni, già nel 2008 entrò “in un progetto di valorizzazione congiunto Demanio-Comune – ha spiegato Fusari – che aveva lo scopo di capire qual era la funzione ottimale verso cui favorire una sua trasformazione, per poterla quindi vendere”.
Lo Stato incaricò una società di schedare i beni, lavoro per il quale sono occorsi cinque anni, “troppi” denuncia lo stesso architetto. Solo nel settembre scorso la Cassa Depositi e Prestiti ha sottratto al Demanio alcuni beni, “i migliori”, quelli che avrebbero insomma potuto essere valorizzati in tempi più rapidi, tra cui la Pozzuolo. “Da un lato la scelta ci fa ben sperare – ha detto sempre Fusari – dall’altra vogliamo firmare un’intesa istituzionale che stabilisca che chiunque trasformi quell’immobile lo faccia secondo certe schede di valorizzazione”.
Trasformare, dunque, ma in che senso? Il Piano speciale comunale prevede che quella sia una zona destinata alla residenza e alle attività funzionali alla residenza; in particolare i tre ettari oggi occupati dalla caserma “potrebbero essere trasformati in un parcheggio, magari di interscambio” ha concluso sul punto l’assessore-architetto, aggiungendo che quello sarebbe un posto ottimale per un “terminal turistico”, visto che si trova vicino tanto alla circonvallazione quanto ai palazzi Marfisa e Schifanoia.
In uso è invece Caserma Bevilacqua, collocata in uno degli angoli del Quadrivio Rossettiano e circondata su due lati dal Parco Massari. Per un immobile del genere è davvero la destinazione più congrua, come si dice in gergo? “Noi ci limiteremo a coordinare il tipo di valorizzazione – ha affermato Fusari –: le schede prevedono che lì sia realizzato un albergo di qualità, ma al pianterreno anche un polo museale di 183 metri quadrati”. Il Demanio ha inserito il bene nell’elenco di quelli per cui cerca finanziatori, “e ci fa piacere che se ne siano ricordati”. Palazzo Furiani di corso Ercole d’Este, infine, è oggi sede della Polizia Stradale: in questo caso le schede prevedono la trasformazione in “residenze di pregio”.
Tra gli interventi dei presenti, Ranieri Varese (già professore ordinario di Storia dell’arte moderna a Ferrara), oltre a denunciare l’assenza di un vero polo museale, ha suggerito di rendere la Pozzuolo del Friuli sede del Museo della città. Il presidente di Italia Nostra Ferrara Andrea Malacarne ha segnalato l’inadeguatezza del pianterreno dei Diamanti per “mostre di ampio respiro: dovremmo pensare ad altri spazi, sempre nel Quadrivio Rossettiano”.
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