Politica
12 Novembre 2013
Scandalo anche in provincia di Ferrara. I vertici del circolo di Lagosanto si dimettono in massa

Pd, tessere gonfiate? “Un complotto di Calvano”

di Marco Zavagli | 3 min

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00011826-originalLagosanto. Tessere Pd gonfiate anche in provincia di Ferrara? È quello che alcuni dirigenti locali temono. Tanto che gridano al “complotto”. Ordito niente meno che dal segretario provinciale del Partito democratico. È la durissima accusa che si leva dal circolo Pd di Lagosanto, i cui vertici si sono dimessi in massa per “gravi fatti” avvenuti sabato scorso, in occasione del congresso locale.

Secondo il direttivo, ormai dimissionato, persone “mai viste prima”, si sono aggiunte “a iscritti all’ultima ora” (in tutto una trentina, alcuni dei quali non volevano neppure pagare la tessera, secondo i ben informati), “e tutti ben orientati a votare Renzi”.

Un fatto “inusuale”, per utilizzare l’eufemismo dei democratici laghesi, che poteva comportare un decisivo spostamento del risultato finale, visto che le votazioni finali hanno visto prevalere Cuperlo con 59 voti su Renzi (49) e Civati (3).

Ma inusuale è soprattutto il “mandante” della clamorosa iscrizione di massa. Un mandante che i dirigenti locali individuano in Paolo Calvano. “Scopriamo con amarezza – recita la nota del circolo (pubblicata integralmente nello psazio lettere) – che il blitz l’ha organizzato il segretario provinciale con la collaborazione di Caterina Palmonari (responsabile provinciale delle Donne Pd e residente a Lagosanto, ndr)”. I diretti interessati, contattati in serata, non hanno risposto al cellulare. Al momento rimane quindi la sola voce degli accusatori, che nelle lettera non spiegano l’origine di questo collegamento. Da altre fonti si apprende però che sarebbe bastato un semplice sondaggio tra le nuove leve: “mi hanno detto di venire a votare per Renzi”…

Quanto basta per far perdere la pazienza ai vertici del circolo, stanchi “delle liti che coinvolgono il partito soprattutto a livello nazionale, dello scandalo delle tessere, dell’apparire senza sostanza a tutti i costi, dell’essere sempre più un partito mediatico”. Eppure Lagosanto non si era nemmeno espresso a favore dell’uno o dell’altro candidato. Anzi, “abbiamo pubblicamente preso la decisione nelle varie riunioni di non prendere posizioni, di non influenzare nessuno e di lasciare agli iscritti la massima libertà di scegliere, operazione che tuttora riteniamo giusta dato che tra i firmatari di questa lettera c’è chi ha votato Renzi, Cuperlo e Civati”.

Ora i firmatari (il segretario di circolo Davide Bigoni e i membri del direttivo Diana Chiodi, Stefano Guerrini, Maria Teresa Romanini, Oliviana Carletti, Fernanda Menegatti, Giorgio Bigoni, Gino Minghini, Ido Bulgarelli e Sergio Menegatti) chiedono pubblicamente i motivi di una manovra attuata “alle spalle del gruppo dirigente locale, che in questi anni si è largamente rinnovato e che aveva appena consegnato a mano 300 lettere agli iscritti per invitarli al congresso. Un gruppo dirigente che fa la festa del Pd, un giornale locale e iniziative politiche a tutti i livelli e che è ben visto dall’opinione pubblica, e lavora gratuitamente per questo Pd”. Un gruppo dirigente che tra l’altro aveva appena votato in massa proprio Calvano in vista della sua riconferma alla segreteria provinciale. “A chi giova tutto ciò? – si chiedono -. Domande alle quali non riusciamo a dare risposta. Se non per l’ambizione fine a se stessa. Ci sentiamo presi in giro e se questa è la stima che Calvano ha in noi, gli chiediamo di venire lui a lavorare e a dirigere il nostro circolo”.

Intanto i vertici dimissionati hanno già consegnato le chiavi della sede “a chi noi riteniamo garante di questo partito locale”. Vale a dire a Loris Gadda, che ora si sente investito dell’arduo compito di “rimettere in piedi la ‘baracca’ e ricucire i rapporti”. Al momento però anche in lui, che a Lagosanto è stato sindaco per due mandati consecutivi, si dice “costernato e preoccupatissimo per il futuro di un circolo così importante. Capisco che i dirigenti si possano essere sentiti offesi e scavalcarti, ma ora dobbiamo lavorare per farli rientrare”.

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