Politica
1 Novembre 2013
All'inaugurazione del comitato vecchi e nuovi sostenitori del 'rottamatore'

Anche a Ferrara il Pd formato Renzi

di Redazione | 3 min

richettiParte col freno a mano tirato il comitato a sostegno di Matteo Renzi nella corsa per la segreteria del Partito democratico. A inaugurarlo doveva essere, alle 17.30 di ieri, il deputato modenese Matteo Richetti, già presidente del Consiglio regionale, che però arriva alle 19 (Roma bloccata dai manifestanti e treno in ritardo, si giustifica lui) e parla di fronte ad una platea quasi dimezzata: neanche una sessantina di persone rispetto al centinaio giunto all’orario comunicato.

In compenso, tutto il Pd è diventato renziano. Alla Sala della Musica ci sono, certo, i sostenitori della prima ora, quelli che già un anno fa appoggiarono il sindaco di Firenze nella corsa per la premiership (l’omologo di Vigarano Barbara Paron, l’assessore comunale di Ferrara Luigi Marattin, i consiglieri del capoluogo Giulia Resca e Francesco Portaluppi), ma a loro si sono aggiunti tanti che nell’autunno 2012 parteggiarono per Bersani, a cominciare dal segretario provinciale Paolo Calvano, che all’epoca addirittura coordinava i comitati emiliano-romagnoli a favore del politico piacentino. Come lui la presidente della provincia Marcella Zappaterra (“con la vittoria del sindaco di Firenze rischiamo di non tenere i nostri elettori” diceva nell’autunno 2012) e il sindaco di Portomaggiore Nicola Minarelli (“stare sul territorio non è roba da apparato” rivendicava giusto un anno fa in risposta al Rottamatore). E si vedono pure new entry delle iniziative renziane, dall’assessore provinciale Patrizia Bianchini al presidente del Consiglio comunale Francesco Colaiacovo.

Richetti ci passa sopra: “vorrei che percepissimo la gravità della situazione a cui vogliamo metter mano, e chiederci se possiamo parlare dell’ora in cui è arrivato questo o quello”. Già, perché per lui questo congresso e queste primarie “sono l’ultimo appello per far decollare il nostro progetto e per salvare il paese: le due cose sono collegate”.

E anche se di rottamazione ormai non si discute più, il deputato modenese non perde occasione per sparare bordate contro il suo partito: “sento parlare di una società delle parti contrapposte, laici contro cattolici, dipendenti contro autonomi, sindacalisti contro datori. Rappresentiamo una società che non c’è, e non possiamo dire di essere il partito del lavoro quando prendiamo i voti dei pensionati e dei dipendenti pubblici, mentre fra i giovani disoccupati veniamo dopo Grillo”.

Quello che i renziani hanno in mente è un partito su posizioni ben diverse rispetto alle tradizionali, al punto che vien da chiedersi se tutto l’elettorato reggerebbe il colpo di un simile cambiamento. Si comincia dalla scuola: “mio figlio sta facendo lo stesso tipo di liceo che ho fatto io e con gli stessi professori – racconta il trentanovenne parlamentare –, ma non si può pensare che abbia bisogno della stessa cassetta degli attrezzi di cui ho avuto bisogno io. Se sa l’inglese come me, è meglio che si chiuda in casa!”.

È però su lavoro e politiche sociali che lo strappo è più evidente. “Immagino un partito che quando cambia il welfare non si limiti ad aggiungere e basta: gli ammortizzatori vanno riformati. Quando si concedono sei, sette anni di cassa integrazione ad un’azienda significa che è finita, che è tenuta in vita con la peggior logica assistenziale. E ai lavoratori in cassa che rifiutano due offerte di lavoro non può restare l’80% dello stipendio: alla prima proposta rifiutata deve scendere al 60%, alla seconda al 40% e così via”. Difficile conquistare così i voti degli iscritti Cgil.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com