Cronaca
15 Ottobre 2013
Portati via 1,5 quintali di materiale. Destinazione Rovigo e poi Germania per lo smaltimento finale

Grattacielo, timori da contaminazione amianto

di Daniele Oppo | 3 min

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Un quintale e mezzo di cemento-amianto. È approssimativamente quanto l’impresa specializzata Zonta ha prelevato stamane (martedì 15 ottobre) dal vano caldaia del Grattacielo per potarla a Rovigo ma con destinazione finale in Germania per lo smaltimento.

“Non avendo visto alcun certificato in cui è specificato che il materiale è stato trattato, noi apriremo i sacchi per fare una verifica e li incapsuleremo comunque, dato che poi siamo noi i responsabili” specifica il titolare dell’impresa Zonta. I pezzi delle lastre -abbiamo potuto verificarlo entrando all’interno del vano caldaia insieme ai tre operai specializzati- erano tutti chiusi dentro dei sacchi di plastica nera e, a un’analisi superficiale, erano già stati trattati con una speciale colla (di colore rosso) per evitare dispersione pulviscolare. Gli operai, come annunciato, hanno comunque provveduto ad un ulteriore incapsulamento prima di richiudere i sacchi di plastica all’interno di appositi contenitori bianchi.

Ad assistere all’operazione c’erano anche alcuni condomini, fra i quali Silvia Ronconi che si è battuta e si sta battendo per portare alla luce il problema con vari esposti all’Asl, al Comune e all’Arpa. Ma gli esposti all’Asl e al Comune non sono i soli: esiste anche un precedente esposto alla Procura effettuato da un condomino insospettito da alcuni casi di inquilini che in concomitanza con i lavori avevano lamentato irritazioni alle vie aree e che ha fatto analizzare alcuni campioni di cemento prelevati dal deposito esterno in due laboratori diversi (Firenze e Padova). I relativi risultati  avrebbero confermato la presenza di amianto bianco e amianto bruno. “Nell’assemblea condominiale di fine agosto avevamo presentato una lettera in cui chiedevamo conto di come erano stati fatti i lavori portando alla luce proprio il problema del rischio amianto -fa sapere l’agguerrita Ronconi-, ma l’amministratrice e il presidente dell’assemblea ne hanno respinto la verbalizzazione, mozione approvata dalla maggioranza, perché dicevano che non si poteva verbalizzare una cosa del genere senza dati certi”.

Un altro condomino, Roberto Zaramella, esprime la paura che gli inquilini siano stati contaminati dalle polveri. Questo durante i lavori nei quali i vecchi sportelli per la spazzatura situati nei pianerottoli, murati da tempo, sono stati sfondati segando poi alcune lastre di cemento amianto (che rivestivano i condotti nei quali dovrebbe passare il nuovo impianto di riscaldamento autonomo per gli appartamenti). “Quando hanno visto che c’era dell’amianto perché non si sono fermati subito anziché continuare? -si chiede Zaramella-. Per altro in quel periodo l’ascensore era guasto quindi chiunque abbia preso le scale si è ritrovato in mezzo a quelle polveri e le ha respirate”.

Oltre alla paura da contaminazione -seppure non condivisa da tutti- persiste anche lo stato di incertezza sull’immediato futuro: “Dal 2 settembre ad oggi nessuno, né l’amministrazione, né l’Asl ci ha informato su nulla, silenzio totale”, lamenta Ronconi. Di certo si sa che i lavori sono bloccati fino a data da destinarsi e fino a che non verrà elaborato un nuovo piano che preveda anche lo smaltimento delle restanti lastre ancora attaccate alle pareti: si prospetta così un inverno al freddo per tutti gli abitanti del Grattacielo.

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