Nella foto, da sinistra: Alessandro Chiarelli, Sandro Chiaravalloti, Gianluca Barduco
Non ha scelto a caso Ferrara per riflettere su ‘L’intervento operativo nei servizi di polizia’, il Siap. Ovviamente. “Dopo otto anni di polemiche abbiamo deciso di promuovere un percorso per andare oltre, dire qualcosa di tecnico e migliorare – spiega Alessandro Chiarelli, segretario provinciale del Sindacato italiano appartenenti Polizia –. Coinvolgeremo esperti e non discuteremo singoli casi, ma ci chiederemo se il protocollo ministeriale sugli interventi isolati funziona o necessita di correzioni, sperando che il nostro studio possa arrivare ai politici e diventare un veicolo di novità. Abbiamo anche convocato degli esperti dall’estero”.
Venerdì 11 dunque, alle 9.30 nella Sala dei Comuni del Castello, dopo i saluti istituzionali (Zappaterra, Tagliani, Raimondo, D’Anna), sarà lo stesso Chiarelli a tenere la prima relazione, su ‘L’intervento operativo nei servizi di polizia, criticità e prospettive’. A seguire quella di Francesco Carrer, consulente del Consiglio d’Europa per le forze di Polizia, su ‘La professione di poliziotto tra mito e realtà’, e l’approfondimento tematico di Sergio Garbarino, medico capo della Polizia, su ‘Gli aspetti psicologici e le forme di addestramento alla gestione dell’intervento violento’.
Sarà quindi il momento del dibattito, coordinato dal giornalista Nicola Bianchi. Da oltreconfine arriveranno Julien Sapori (funzionario della Polizia nazionale francese), Rosa Gubianes (funzionario della Polizia autonoma di Catalogna) e Claude Levac (funzionario di Polizia del Quebec). Con loro si confronteranno il segretario nazionale Siap Giuseppe Tiani, il segretario nazione Associazione funzionari di Polizia Enzo Letizia e il deputato Pd Emanuele Fiano, presidente del Forum sicurezza del suo partito. Concluderà Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e già viceministro dell’Interno nel secondo governo Prodi.
Chiaravalloti rivendica il suo come un sindacato che ci mette la faccia, “già dopo il G8 di Genova organizzammo, proprio in quella città, un congresso sull’ordine pubblico. La formazione dev’essere sempre più di qualità, a garanzia sia degli operatori sia dei cittadini: quando entrai io in Polizia nel 1983 l’addestramento era alla Full metal jacket, si urlava e marciava, oggi per fortuna l’approccio è diverso”, anche se, denuncia, a causa dei tagli i corsi di formazione sono di fatto scesi da un anno a sei mesi.
Che la scelta della città sia legata non solo alla morte di Federico Aldrovandi nel 2005 ma anche all’iniziativa Coisp del marzo scorso è ancora il segretario regionale a dirlo: “il giorno della manifestazione non felice andammo a parlare col sindaco, e lì nacque l’idea di questo convegno, che ha ottenuto subito il patrocinio del Comune”. “Si tratta anche di ristabilire un rapporto con la città, e per questo la mattinata è aperta a tutti” interviene Chiarelli, per poi concludere amaro: “in questi anni abbiamo discusso di tutto, dal sadismo ai blog, ma non di come fare gli interventi operativi”.
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