“Tut-ti a ca-sa! Tut-ti a ca-sa!”. Ritmano uno dei loro slogan più noti dopo un fragoroso applauso i militanti grillini, quando il loro deputato Alessandro Di Battista ricorda la notizia che ha movimentato ancor di più il pomeriggio politico italiano: le annunciate dimissioni dei ministri del Popolo della libertà. Si sono ritrovati in almeno duecento alla Sala Borsa, nonostante l’orario (le sette di sabato sera), l’acustica (scadente), l’illuminazione (scarsa) e l’enorme ritardo dell’annunciato capogruppo Nicola Morra: si festeggia l’ottavo compleanno dei Grilli Estensi.
Il genetliaco cade però in un momento in cui si torna a guardare alle truppe pentastellate alla ricerca della fiducia ad un nuovo esecutivo con il centrosinistra, in particolare al Senato, visto che è alla camera alta che i loro voti sono essenziali. Fiducia che, giura Di Battista, non arriverà mai, anche se lui stesso crede nella presenza di qualche traditore.
“Non facciamo alleanze con i partiti che hanno distrutto l’Italia – ribadisce –, tantomeno con il Pd, un partito ipocrita. Piuttosto torniamo a votare con questa legge elettorale, nonostante faccia schifo, tanto che abbiamo votato una mozione del democratico Giachetti per cambiarla, mozione che i suoi stessi colleghi non hanno però condiviso”.
Ma è possibile che a Palazzo Madama qualcuno, alla fine, si comporti in un altro modo? “Qualcuno che voterebbe un governo Letta bis c’è, purtroppo – ammette –, ma così si metterebbe fuori dal Movimento”. Un timore condiviso dal deputato nostrano Vittorio Ferraresi: “sì, stanno cercando senatori per il Letta bis, ma se li troveranno o non sono dei Cinque Stelle o, se lo sono, ne usciranno subito”. Anche per lui il partito di Epifani è “peggio del Pdl, perché promette ai propri elettori che cambierà le cose, salvo tradirli ogni giorno e andare avanti col paraocchi”.

Vittorio Ferraresi
Loro sono pronti “a un esecutivo con alcuni tecnici che governino nell’interesse dei cittadini, non certo a un governo di tecnici – continua –: siamo in guerra e spero che i cittadini lo capiscano, capiscano per chi votare”. A Montecitorio Ferraresi appartiene alla commissione Giustizia, dove si discute il decreto sul femminicidio “che è l’ennesimo spot della presidente Boldrini, perché punta tutto sulla prevenzione penale”.
Quanto alle cose di casa nostra, anche i grilli estensi dovranno mettersi alla ricerca di un anti-Tagliani per il 2014. “Basta che sia una persona onesta e che faccia del confronto e della conoscenza condivisa punti dirimenti: bisogna risvegliare Ferrara, che è rimasta indietro anche per la svendita dei beni pubblici e le privatizzazioni”. La nostra città, conclude il romano Di Battista, “è più bella di Barcellona, ma ha pochi turisti. Evidentemente è amministrata male”.
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