Politica
19 Settembre 2013
Cimarelli: "L'unico discrimine sarà il programma". Porte aperte anche a Valentino Tavolazzi

Il Pdl chiama a raccolta gli “anti-Tagliani”

di Daniele Oppo | 4 min

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Luca CimarelliÈ una chiamata a tutti gli “anti-Tagliani”, quella fatta in conferenza stampa da Luca Cimarelli, coordinatore provinciale del Pdl che da quest’estate si muove per provare a creare una grosse koalition che infastidisca il candidato del Pd alle prossime elezioni amministrative. “Credo che tutte le persone che non riconoscono in Tiziano Tagliani abbiano a cuore la questione di fare un’alleanza ampia e variegata –spiega Cimarelli- che possa competere con dignità contro un candidato forte come l’attuale sindaco, un po’ come accadde con ‘Alleanza estense’”.

Ecco la chiamata a riunirsi dunque con appuntamento a giovedì prossimo (il 26 settembre) alle 20,30 nella sede ferrarese del partito (sempre che rimanga tale e non diventi Forza Italia 2.0) in piazzetta Cacciaguida. Obiettivo primario è “vedere cosa si può fare, trovando un programma di pochi punti e condiviso da tutti”. I nomi da candidare non sembrano essere una priorità, almeno per ora anche perché “nessun partito ha oggi l’uomo della provvidenza”, ma c’è disponibilità all’ascolto: “abbiamo sentito Fabio Bergamini (Lega) e Neda Barbieri (Udc), il primo ha espresso la volontà di fare il candidato, ci spieghi le sue ragioni e valuteremo”. L’invito è esteso a tutti i partiti che non si riconoscono in Tiziano Tagliani, tranne al M5S col quale “non sembrano esserci molti punti in comune”, dagli ex compagni di avventura di Fli alla lista civica di Simone Lodi, passando per Fratelli d’Italia fino ai ragazzi di “Liberiamo Ferrara dalla sinistra” arrivando a Io amo Ferrara, Lega e Udc. Ma non dovrà essere solo una reunion del centro-destra ferrarese: “Mario Zamorani dei Radicali si è detto disponibile a dialogare e l’invito è rivolto anche a Valentino Tavolazzi”.

Nell’elenco mancano (per ora?) gli ‘espulsi’ di Liberi e Forti. Cimarelli non li cita ma il voto favorevole dato in consiglio sulle ultime riosoluzioni potrebbe far pensare a un diverso approdo per gli ex Pdl.

“Con questa iniziativa – riprende Cimarelli – non mi voglio presentare come candidato, voglio solo gettare il solco del dialogo verso gli altri. La coalizione si sceglierà insieme e l’unico discrimine sarà il programma: il modello è quello di Sienacome anticipato già mesi fa da Estense.com -, dove alle ultime amministrative si è arrivati a prendere il 48% dei voti al ballottaggio”. Tutto ancora da definire insomma, così come l’eventualità di fare delle primarie: “prima di tutto servono i candidati e, soprattutto, delle regole condivise, si discuterà anche di questo, non ho dogmi e non precludo nulla”.

Con quale simbolo si dovrà presentare la nuova, ampia, coalizione? Cimarelli apre: “i simboli di partito hanno un senso per le elezioni europee e politiche, ma per quelle amministrative si possono anche non usare”. Il grande timore e lasciare la vittoria a Tagliani fin dal primo turno: “se non abbiamo vinto al ballottaggio quando eravamo uniti e forti, sarà difficile fare di meglio rimanendo divisi” ammonisce il coordinatore del Pdl, anche se il rischio che più di qualcuno preferisca correre da solo non sembra impossibile: “con la riduzione a 32 dei consiglieri comunali ci sarà chi preferirà presentarsi da solo pur di entrare in Consiglio”.

Cimarelli, infine, commenta anche il videomessaggio di Silvio Berlusconi trasmesso in diretta tv proprio ieri (mercoledì 18 settembre): “è una chiamata a un nuovo impegno civico, forse al passaggio da partito a movimento –afferma-. La mia analisi personale è che sia stato un messaggio da campagna elettorale e dunque non so quanto possa essere solida la tenuta del governo”. Ma in ballo, con la rinascita di Forza Italia potrebbe esserci anche il suo futuro da coordinatore: “sono sereno, so di essere stato eletto dagli appartenenti al Pdl, quindi se si deciderà di far decadere gli organi periferici non ci vedo nulla di male, anche se ad oggi non è arrivata nessuna comunicazione”.

Due parole infine sul revival di An in versione 2.0 paventata da Fli alla festa di Mirabello: “per me che vengo da lì fa effetto dal punto di vista sentimentale, ma ormai il mondo è cambiato, così come lo è per Forza Italia, non può più esserci lo spirito del 1994 ma serve quello del 2014”.

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