Politica
19 Giugno 2013
La coalizione potrebbe chiamarsi ‘Moderati per Ferrara’. Ma spunta Rendine con la lista ‘Gli Altri’

Il centrodestra si scopre civico per battere il Pd

di Marco Zavagli | 6 min

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admin-ajax.phpGrandi manovre nel centrodestra in vista delle elezioni del prossimo anno. Grandi manovre orchestrate all’insegna del civismo. Tutto pur di battere per la prima volta il centrosinistra. Certo, da qui a breve le geopolitica nazionale potrebbe cambiare in modo sostanziale, ma il tempo a disposizione per disegnare strategie in vista delle Comunali 2014 di Ferrara inizia a farsi stringente e allora partono i primi contatti e le prime ipotesi. In alcuni casi anche qualcosa di più.

Tutto ruota attorno alla possibilità di schierare una coalizione la più larga possibile, che parta dalla Lega Nord (appoggio esterno) per arrivare all’Udc, imbarcando movimenti e liste civiche. Tra queste ultime è difficile immaginare un ritorno sulla scena di Io amo Ferrara, con il fondatore Giulio Barbieri sempre più defilato dalla politica locale e i consiglieri uscenti che sembrano voler osservare almeno un turno di riposo dopo il doppio lustro in municipio. E proprio attorno a uno di questi, Alex De Anna, circolano rumor che vorrebbero il giovane avvocato alla guida del possibile sfidante del Pd.

Non nega che si stia lavorando all’ipotesi della grande coalizione Luca Cimarelli, coordinatore provinciale del Pdl, che premette a ogni modo che “da qui a settembre potrebbe cambiare davvero tutto”, anche se per la prima volta, in chiave ferrarese, “potremmo rinunciare a correre con il nostro simbolo” pur di raggiungere l’obiettivo. L’idea è quella di Siena, dove – in mezzo alla debacle generale della destra – i “Moderati per Siena” (tutte civiche, più o meno mascherate, e nessun simbolo o bandiera) hanno raggiunto il buon risultato del 48% al ballottaggio. complice l’effetto Mps. Quindi  potremmo vedere tra qualche mese i “Moderati per Ferrara”? “Potrebbe essere…” concede il coordinatore che mette però come “condizione imprescindibile” il ricompattarsi dello schieramento delle opposizioni. Magari con il rientro dalla diaspora dei Liberi e Forti. “La nostra intenzione è mettere tutti nelle condizioni di poter partecipare al più grande progetto alternativo al centrosinistra mai messo in campo fino a oggi, dove tutti abbiano pari dignità e nessuno si senta escluso”. E a chi già pensa a una propria lista Cimarelli lancia un messaggio: “abbiamo già vissuto l’epoca dei personalismi. È invece giunto il momento di pensare al bene della città. Si faccia tutti un passo indietro per essere tutti più competitivi”.

admin-ajax.phpE De Anna potrebbe essere il comandante della nuova nave? “Alex è un nome spendibile e ha tutte le caratteristiche per essere un buon candidato” ammette Cimarelli, pur sottolineando che fino ad oggi non c’è stato nessun contatto formale con il civico di Iaf.

“Solo una chiacchierata con alcune persone” aggiunge il diretto interessato, che teme in primo luogo di farsi cucire addosso l’etichetta di uomo di centrodestra, “quando io nemmeno sono andato a votare all’ultimo appuntamento”. Sono convinto – prosegue De Anna – che per governare bene serva un progetto forte che prescinda dai partiti politici”. Una rotta da seguire che, “credo, non sia ancora ben chiara ai naviganti”. In conclusione: “al momento non sono disponibile”.

Però in mente il suo schieramento dei sogni già ce l’ha: “il mio è un progetto che include non solo Pdl e Lega, ma anche le civiche, i movimenti e tutti quelli che credono che questa città possa essere amministrata in un modo diverso, a partire dal rapporto con Hera, per arrivare alla viabilità e all’occupazione, con la capacità di attrarre imprenditoria dall’esterno. Grandi temi non certo etichettabili come di destra o di sinistra, ma solo di buon governo. Se non c’è questo orizzonte allora resto fuori”.

Chi invece fuori non vuole restare è Francesco Rendine, che dà già per scontato il suo abbandono di Futuro e Libertà per varare uno nuova lista. Sempre rigorosamente civica, “aperta a tutti quelli che non sono comunisti”, scherza. O forse no. Molte sono le adesioni già raccolte. A cominciare da “uomini di esperienza e di capacità”, slegati da equilibri di partito. I nomi? I fuoriusciti da Forza Italia Massimo Masotti e Massimo Pierpaoli, l’attuale consigliere di Iaf Liliano Cavallari e, forse, addirittura l’ex capogruppo di Rifondazione comunista Alessandro D’Ambrosi, in consiglio durante il secondo mandato di Sateriale. “Ho parlato anche con lui – conferma Rendine -; è una persona che stimo molto e mi auguro possa essere della partita”.

admin-ajax.phpChi rimane fuori dalla squadra? “tutti coloro che sono stati rinviati a giudizio ad esempio, perché vogliamo fare le cose serie. Anche nella macchina comunale assistiamo a persone condannate che ricoprono tranquillamente incarichi di responsabilità. Ecco, questo non fa per noi”. Al momento è difficile anche pensare a una stretta di mano con il Pdl, visto che proprio Rendine, per non parlare di Masotti e Pierpaoli, se ne sono andati sbattendo al porta. “Il Pdl è morto, non esiste più – chiude il consigliere -. Prima se ne accorgono è meglio è. Il centrodestra a ogni modo può venire con noi rinunciando al simbolo. La gente è stufa delle civiche mascherate proposte negli anni dal Pdl e alleati. Da noi nessuno tira le fila”. Fuori dalla porta rimarrà anche Valentino Tavolazzi, “allattato per anni dalla mammella del Pci”, perché “noi vogliamo solo persone estremamente schiette: lui non cerca di riassumere le posizioni degli altri, ma pretende che gli altri sposino le sue. E invece si vince in gruppo, non da soli”.

La lista al momento non ha ancora un nome, ma una prima suggestione c’è.  Masotti ha proposto “Gli Altri”, come il movimento di opinione che fondò quando rimase incredibilmente fuori dal consiglio comunale. E l’idea non dispiace al primo nucleo fondativo della lista. “Il nome lo concorderemo – prende tempo Rendine -, l’importante sono i contenuti”. E comunque “io sarò uno dei tanti”. Dichiarazione che cozza con la risposta su chi sarà il candidato da contrapporre a Tagliani: “credo che al 90 percento che il candidato sindaco sarò io”. Poi ‘ritratta’: “nessuna decisione verrà presa se non a maggioranza, io sono uno dei tanti. Anzi, degli ‘altri’”.

Sul banco della futura campagna elettorale la lista assicura di essere in grado di mettere “risorse economiche non trascurabili”, per arrivare al ballottaggio con Tagliani, “un bravo sindaco – concede Rendine – ma comunque legato al partito. Ha fatto il massimo che poteva fare con la palla al piede chiamata Pd”. Un altro vantaggio su cui il consigliere crede di poter contare “è che non abbiamo nessun Grillo a dare ordini. Prenderemo gli ordini solo dai ferraresi”.

Le parole d’ordine su cui puntare per la conquista del municipio sono “sanità, viabilità e lavoro”, “miraggio realizzabile togliendo gli ostacoli della burocrazia”. E, a proposito di miraggi, “se dovessi capire che sono un Don Chisciotte contro i mulini a vento farei un passo indietro”. Che, coincidenza, proprio quello che chiede Cimarelli…

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