Poggio Renatico. “Sappiamo che con i terremoti ci si convive da sempre e che in Giappone hanno sviluppato un sistema che permette quantomeno di avere un’allerta di pochi secondi. Credo che questo sistema vada valutato dalla protezione civile e dalla presidenza del consiglio dei ministri per vedere se è applicabile anche all’Italia. Sarebbe opportuno acquisire questa tecnologia, quantomeno con rapporti bilaterali con il Giappone, e metterla in linea utilizzando le reti di Stato e private. Credo sia un’iniziativa da prendere in considerazione, appena avrò acquisito un’adeguata documentazione farò un’interrogazione parlamentare alla presidenza del consiglio dei ministri”.

Sono le parole del deputato pidiellino Elio Massimo Palmizio pronunciate a margine dell’incontro conclusivo della festa provinciale del Pdl a Poggio Renatico sull’Earthquake Early Warning (allerta precoce di terremoto, in italiano), sistema utilizzato in Giappone per avvisare la popolazione dell’imminenza di una scossa di terremoto con qualche decina di secondi di anticipo non appena viene rilevato dai sismografi. Secondi utili per cercare riparo, fermare i treni e gli ascensori e che, fosse stato presente all’epoca dei terremoti del 20 e 29 maggio dello scorso anno, avrebbe sicuramente contribuito a salvare almeno una parte delle vittime.

Oltre all’annuncio su quello che potrebbe forse essere l’inizio dell’iter legislativo per dotare il nostro Paese di un salvavita geologico, l’onorevole ha anche toccato i più disparati temi attualmente in primo piano nell’agenda politica come l’aumento dell’Iva, forse scongiurato: “Manca all’appello qualche miliardo ma sono sicuro verrà trovato nelle prossime settimane, anche perché non possiamo permetterci che un aumento delle imposte deprima ancora i consumi e uccida sul nascere la crescita”. “Entro la fine di ottobre dal consiglio dei ministri – ha poi continuato Palmizio -, dovrebbe uscire un decreto incentrato sul lavoro che riduca i tipi di contratti attualmente possibili e punti sul tempo indeterminato, che è quello che dà stabilità a una persona o a una famiglia, e aiuti i giovani e coloro che hanno perso un impiego ad entrare nel mercato del lavoro”.

La posizione italiana sulla Siria viene poi definita dal deputato, che tra l’altro siede nelle commissioni Esteri e Difesa, come ‘machiavellica’: “Al G20 abbiamo rilasciato un comunicato, insieme chiaramente ad altri stati, in cui diamo ragione a Obama sulle armi chimiche ma in cui diciamo che non parteciperemo ad alcuna missione senza una risoluzione delle Nazioni Unite in cui regna lo stallo”.

La conclusione del dibattito si è poi soffermata sui quesiti referendari per i quali i Radicali stanno raccogliendo le firme in questi giorni: “Il partito sostiene in teoria solo i primi sei sulla giustizia – ha dichiarato Palmizio -, anche se personalmente li ho firmati tutti nell’ottica di poter dare ai cittadini la possibilità di esprimersi. Credo esista un problema serio di giustizia in Italia, indipendentemente da Berlusconi, e il referendum è l’ultima spiaggia per fare seriamente una riforma. Nel nostro Paese un ordine dello Stato si è trasformato in un unico grande potere”, ha concluso l’onorevole.