Via il dente, via il dolore. Il presidente della Regione Vasco Errani, dopo le polemiche e i duri scontri in materia di gestione dei rifiuti, ha deciso di togliere la delega all’assessore all’ambiente Sabrina Freda (Idv).
“Questa mia decisione – ha spiegato il governatore- è maturata esclusivamente dalla constatazione che, di fatto, sono via via venuti meno quello spirito di collaborazione, di collegialità e quel metodo di confronto aperto e costruttivo con le altre istituzioni e l’intera società regionale che per me sono irrinunciabili e a fondamento del lavoro della Giunta. Di ciò non posso che prendere atto con rammarico, ringraziando l’assessore per l’impegno comunque profuso. Non c’è dunque un problema politico – conclude Errani -. Assumo le deleghe ad interim, confermando il programma e la linea politica della Giunta”.
L’ormai ex assessore, proprio sulla materia dei rifiuti, era entrata in polemica anche con l’amministrazione provinciale ferrarese criticando apertamente la nuova Aia per l’inceneritore, definendola una “scelta ingiustificabile” (leggi) e causando più di un malumore all’assessore provinciale all’ambiente Giorgio Bellini, alla presidente Marcella Zappaterra nonché al deputato Alessandro Bratti.
Dopo la rimozione della Freda dalla Giunta regionale da parte di Errani non tardano però ad arrivare i primi commenti, negativi, sulla vicenda. Massimiliano Fiorillo, ex segretario provinciale Idv ed ex vice presidente della Provincia che già aveva subito una situazione simile si dice “sorpreso ma non più di tanto” e accusa il Pd: “evidentemente questo è il loro metodo collaudato per far fuori gli amministratori scomodi. Il Partito democratico ancora una volta dimostra che di democratico ha ben poco”.
Dura anche la presa di posizione di Giovanni Favia, consigliere regionale indipendente che si scaglia anch’egli contro il Pd ed il centro-sinistra tutto, compreso l’Idv: ““le posizioni differenti sul tema rifiuti non erano un segreto, ma quello che più fa indignare è vedere una classe politica così cinica e spietata, dal presidente Errani al partito d’appartenenza dell’assessore. Freda -accusa Favia- non era disposta ad abbassare la testa davanti ai dictat delle multiutilities e dei relativi camerieri, ovvero le province ed in primis quella di Modena che nelle ultime settimane tanto ha fatto discutere per le sue facili autorizzazioni”. “L’ormai ex assessore ha pagato questa sua onestà, come spesso accade in Italia, a caro prezzo, con l’isolamento all’interno di Idv e la perdita dell’assessorato. Chi invece si appresta a bruciare rifiuti oltre i piani previsti e senza rispettare le normative vigenti, può dormire sonni tranquilli. Oggi -conclude il consigliere ex grillino- abbiamo assistito ad uno dei punti più bassi della legislatura. Massima solidarietà a Sabrina Freda”.
Non si espone invece Legambiente, che sottolinea però -seppure “con l’assessore sia sempre mancata qualsiasi possibilità di dialogo” – come sul tema del ridimensionamento del sistema di smaltimento fossero stati posti dalla Freda obiettivi ambiziosi “che è bene tenere al centro del futuro piano”. L’associazione auspica, infine, “che nel futuro diventi davvero possibile un reale confronto tra società civile e Regione, sui temi presidiati dell’assessorato all’ambiente”.
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