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The waffle machine orchestra
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Artlang davanti a Campo San Geremia
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Moster & Haj
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Romavana
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Estas Tonne
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Melodyne trio
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Cornalusa che posano con i turisti per le foto
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Cornalusa
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Rainbow girls
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Il pianista fuori posto
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Swingers Party
Quello che si sono trovati di fronte i turisti in uscita dalla stazione di Santa Lucia il 22 agosto non deve essere stato il classico colpo d’occhio lagunare veneziano che immaginavano, coi traghetti e le gondole tra il Piazzale antistante e la Chiesa di San Simeon oltre lo specchio d’acqua. La variopinta folla di artisti di strada, con gli strumenti al seguito, che si agitavano impazienti – ma col sorriso sulle labbra – come atleti nella fase di riscaldamento prima della partenza, era infatti il preludio all’anticipazione del Ferrara Buskers Festival che quest’anno, in via del tutto eccezionale, è cominciata proprio dalla città di Casanova. «È vietato fare musica da strada a Venezia – ha commentato il direttore organizzativo Gigi Russo – perciò il Ferrara Buskers è un evento ancor più straordinario».
E la magia della trasferta veneziana – percepita come un’occasione importante per diffondere il verbo di una manifestazione che mira ad aumentare ogni anno il proprio pubblico – si è respirata fin dai primi momenti, quando il gazebo di presentazione del Festival e del territorio è stato allestito davanti alla Stazione e Chiara Vassalli del Consorzio Visit Ferrara e Silvia Pilot del Comune della città estense si sono lanciate in una febbrile attività di distribuzione di materiale relativo a Ferrara e Provincia.
Alle 18, la coloratissima banda dei musicisti di strada ha finalmente rotto gli indugi, lanciandosi in una miriade di spettacoli lungo quel percorso circolare che per un giorno ha perso il canonico abito turistico da menu a prezzo fisso e che dal Piazzale della Stazione di S. Lucia attraversa la Strada Nuova e Campo Santi Apostoli fino a Campo San Bartolomeo, per continuare verso San Luca, Sant’Angelo, l’Accademia, Santa Margherita, e terminare a Piazzale Roma, ai piedi del Ponte della Costituzione. Dalle 21.00 lo show itinerante ha piantato le tende della Buskers Night a Forte Marghera, dove le esibizioni on stage a cielo aperto sono andate avanti nell’entusiasmo generale fino all’una di notte.
L’evento inaugurale della 26esima edizione della più grande Rassegna Internazionale del Musicista di Strada ha dunque trasformato Venezia in un palcoscenico emozionante che non ha lasciato indifferenti i sorpresi turisti da cartolina e piccioni in piazza San Marco ma nemmeno gli artisti dei 20 gruppi invitati. «Suonare a Venezia mi sembra incredibile – ha detto sorridendo, intercettata tra un’esibizione e l’altra, Denis Diaz, cantante e percussionista del gruppo cubano Romavana – Non posso credere di essere in questa città come protagonista. Ho l’impressione che tutto possa succedere, oggi». E quella dell’incredulità è una sensazione che pare aver contagiato molti dei musicisti, tanto che anche la californiana Erica Chapin, chitarra, ukelele, mandolino e voce delle Rainbow girls parla apertamente di un sogno di bambina, che la riporta ai racconti di suo padre circa questa incredibile città oltre l’Oceano in cui oggi lei si esibisce come musicista.
Il Festival però ora non può più fermarsi, neanche per godersi il successo del debutto, dal momento che quest’anno l’ordine è quello di essere itineranti e girovaghi come non mai. Dopo la sbornia di applausi veneziani, la manifestazione, con i sui mille artisti di 32 nazioni diverse, si sposta oggi a Comacchio poi il 24 e 25 a Ferrara, il 26 a Lugo di Romagna e fino al 1° settembre ancora nella città estense.
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