Ha preso il via la maxi udienza preliminare che segue all’operazione “Cattedrale 2010”, che nel dicembre del 2012 portò all’arresto di 38 persone tra Ferrara e Bologna. Da quanto ricostruito dai carabinieri in tre anni di indagine, un gruppo di cittadini albanesi e italiani avevano organizzato un traffico internazionale di cocaina proveniente dal Belgio e dalla Svizzera, con ramificazioni in numerose regioni, fino alla Puglia. Gli arresti vennero eseguiti nelle province di Ferrara, Alessandria, Lecce, Lodi, Monza, Prato, Parma, Ravennna, Rovigo, Verona e Vicenza (vai all’articolo).
Il particolare di questo spaccio è che avveniva nei pressi della cattedrale di Ferrara. Qui si davano appuntamento un boss del traffico di stupefacenti con la moglie di un altro boss detenuto. Proprio dagli incontri che avvenivano nei pressi della Cattedrale estense l’indagine ha mosso i primi passi e in seguito si è articolata in attività tecniche, intercettazioni di comunicazioni molto criptiche, con frasi in albanese rovesciato smascherate grazie alla peculiare decodifica di alcuni messaggi intercettati (con anagrammi dei termini albanesi) e servizi di osservazione e pedinamento resi difficoltosi dall’elevato numero di corrieri che il gruppo riusciva a mettere in campo per soddisfare la notevole domanda di stupefacente. Nel corso delle attività investigative 25 sono stati gli arresti operati in flagranza e 900 grammi circa di sostanza stupefacente tipo cocaina è stata sottoposta a sequestro, oltre a una pistola e quattro coltelli.
I proventi illeciti derivati dal traffico internazionale di droga sono stati stimati per un volume d’affari di circa un milione di euro (peraltro ogni chilogrammo di cocaina, acquistata a 25000 euro, veniva ceduta a 80–120 euro al grammo ed i trafficanti riuscivano a quadruplicare gli utili).
Il gip Silvia Marini di Ferrara ora è chiamato a valutare le posizione del ramo ferrarese del traffico, che vede 22 persone indagate. Di queste ieri 4 hanno chiesto il rito abbreviato, altri il patteggiamento e altri ancora sceglieranno, in caso di rinvio a giudizio, la strada del dibattimento. Le decisioni sulle richieste di patteggiamento e i processi in rito abbreviato verranno discussi a settembre.