Attualità
30 Luglio 2013

Tutti contro tutti

di Redazione | 6 min

It’s only rock and roll (but I like it)

Paogo prende spunto da un nutrito scambio di opinioni avvenuto nei giorni scorsi su facebook, nel gruppo dei “Musicisti e Cantanti di Ferrara”, gruppo dal nobile scopo di condividere un po’ tutte le opinioni riguardo al panorama musicale estense, ma anche usato come mercatino, e ovviamente per sponsorizzare le iniziative musicali, concerti, festival ecc. Si contano un migliaio di iscritti (ovviamente non tutti per forza musicisti o addetti ai lavori), ma il dato fa pensare al fatto che ci sia parecchio interesse per tutto quello che riguarda la scena musicale cittadina; infatti, citando le informazioni del gruppo, ci si prefigge l’obiettivo di diventare un po’ un punto di riferimento, ed in effetti lo è in gran parte appunto per la compravendita di strumentazione, per veicolare le informazioni e soprattutto le date dei vari gruppi, ma anche per formare nuove band, incontrare e incorporare nuovi membri e appunto dar vita a nuovi gruppi musicali. Ma come si diceva all’inizio, ogni tanto si incappa anche in considerazioni, riflessioni aperte, che suscitano poi nutriti dibattiti: il caso che si vuol riportare è d’interesse perchè rappresenta il nocciolo del Paogo-pensiero. Sia chiaro, se n’è disquisito abbastanza già sul tanto famoso social network, e questa quindi non vuole affatto essere la fotocopia di un argomento già trattato, ma solo spunto di osservazione quasi sociologica a riguardo del già menzionato “stato di salute” del panorama musicale ferrarese. [a tal proposito, ricordo che all’inizio della mia avventura su Estense.com, Paogo postò proprio su questo gruppo un sondaggio per conoscere l’opinione di chi la musica la “mastica” a riguardo dello stato di salute della musica ferrarese e di tutto ciò che ne gravita attorno; al momento non è rintracciabile, forse per la scarsa competenza nell’utilizzo del social network da parte di chi vi sta scrivendo].

uno screenshot del dibattito sul gruppo facebook “Musicisti & Cantanti di Ferrara”

L’acceso dibattito (che più che dibattito, sembrava quasi una puntata di Uomini & Donne) è scaturito dopo la considerazione di un utente e musicista che esternava considerazioni riguardo il pubblico ferrarese, additandolo di scarsa partecipazione rispetto a quello bolognese, modenese, forlivese… insomma fuori provincia c’è più partecipazione che in città, e ciò sembra essere giustamente un controsenso per i gruppi locali. La prima domanda che Paogo si è posto leggendo ciò è: ma che sia unicamente una questione del nostro pubblico, o una situazione espandibile? Cioè, se il gruppo di Ferrara suona a Ferrara viene poco considerato, ma se va a suonare a Bologna è un bagno di folla; ma vale anche il contrario, ovvero quando un gruppo di Bologna viene a suonare a Ferrara il pubblico estense è pronto ad ovazioni, soldout dei locali, entusiasmo dirompente e via dicendo? Non riuscendo a dare una risposta concreta (o non utopica) a questa domanda (retorica), ho iniziato la lettura dei botta e risposta. Cosa ne è emerso? Un misto di profonda tristezza, mescolata a pochezza con una spruzzatina di rancori personali rafforzati dall’appartenenza a band di un genere che ce l’ha più duro dell’altro genere, ma con una base di ignoranza che di certo non aiuta. Se questo dibattito telematico (perchè vige sempre la regola che siam tutti bravi a scrivere dietro ad uno schermo ed una tastiera – Paogo per primo – ma poi magari quando ci si incontra in giro manco ci si saluta o si ha paura di blaterare e di sostenere il proprio pensiero, ed è emerso anche questo aspetto durante il talkshow mediatico) deve essere lo specchio di come ragionano i musicisti ferraresi, siamo di fronte a una metafora geomorfologica incredibilmente pertinente: una palude.

una diapositiva della “scena” musicale ferrarese

Ovviamente, mentre Paogo digita queste considerazioni, il dibattito è evoluto, e si è per fortuna trasformato in una serie di proposte, una su tutte l’organizzazione di un evento che potesse racchiudere la gran parte dei gruppi ferraresi (quindi una sorta di maratona, o after? o ci sarebbe stata o ci sarà una selezione dei gruppi? e se così fosse, chi selezionerà? e i gruppi che non verranno inclusi, faranno polemica?) per sensibilizzare il pubblico, che mi è parso di capire che altro non è che composto da altrettanti musicisti (quindi una sorta di circolo vizioso), ad ascoltare vari generi, e a sentirsi obbligati di rimanere ad ascoltare tutti quanti per supportare la “scena”. C’è stata poi un’altalena di frecciatine, di classificazioni di genere, di pronostici e previsioni, di tentativi di organizzazione con già una definizione di cosa possa servire (oltre ad un luogo fisico) per mettere in piedi questa manifestazione di comunione musicale, ma poi il tutto è stato cancellato dal creatore. Ne sono scaturite altre due discussioni, una appunto sulla fattibilità organizzativa di una manifestazione e una su un’analisi di tutte le sfumature del genere black-epic-metal che nemmeno Piero e Alberto Angela riuscirebbero a districarne i nodi, ma la musica è bella anche per le sue mille forme, ispirazioni e sfumature. A riguardo della prima discussione invece, dagli insulti e le frecciate si son tutti trasformati in esperti di manifestazioni, festival, eventi e via dicendo, con tanto di analisi accurate e per carità, giustissime, ma forse troppo azzardate, più voli pindarici che effettive possibilità di realizzazione. E dopo questa cascata di parole (che pure questo stesso post si sta dilungando abbastanza), ecco ripresentarsi il problema che si vuole unificare questa famigerata “scena” ferrarese ma alla fine bisognerà selezionare i gruppi, e si farà a sorte, tant’è che magari poi un gruppo si incazza e boicotta l’evento, e allora a Paogo vien da pensare in quattro e quattr’otto: a cosa serve tutto ciò?
Per tirare le somme, ma non conviene suonare, divertirsi insieme, e poi quella volta che c’è un pubblico di 5 persone uno se ne fa una ragione, la volta dopo ce ne saranno 50, e poi ancora 10… e se si suona insieme a un altro gruppo, se ci si sta simpatici si fa amicizia, ci si supporta, altrimenti amen. Inutile spendere parole e pensieri quando poi in una serata con 3 gruppi ci si litiga per chi suona per primo o per ultimo perchè fino alle 22 non c’è un cane, nemmeno i propri amici. E ben venga davvero una serata, o una serie di serate che rendano unito il panorama musicale ferrarese, che coltivino pubblico… ma tutto questo dovrebbe essere già naturale! Se si è costretti a partire da queste considerazioni per riuscire ad organizzare qualcosa, che altro non è che uno sforzo per far andare bene le cose (ma è pur sempre un tentativo, quindi rispettabilissimo, sia chiaro!), significa che c’è qualcosa che non va nella base, nel profondo, nella mentalità collettiva; e sinceramente questo lungo scambio di battute avvenuto su facebook ne è la manifestazione più lampante.
Se posso quindi permettermi di dare un consiglio, un suggerimento, è quello di viversela meglio: affrontare le cose con più tranquillità, suonare per divertirsi e per far divertire, senza pensare troppo a questo e quello; per favore, cerchiamo di uscire da questa mentalità tipicamente ferrarese che ci mette tutti uno contro l’altro, una mentalità che ci frena in tutti i campi, non solo nella musica. Cerchiamo la vera collaborazione, quella che nasce spontanea, e facciamola maturare: ne trarremo tutti giovamento. E permettete a Paogo di chiudere con una spruzzatina di verità: it’s only rock and roll…

PS: sia chiaro, lunga vita alla possibilità di organizzare qualsiasi cosa possa dare linfa e coesione al panorama musicale della nostra città; questo post non vuole essere in nessun modo una critica a chi sta provando ad organizzare, tant’è che Paogo è sempre stato per il fare, indipendentemente dal tutto. Paogo è quindi il primo a sperare che la cosa vada in porto, ma più che altro che il tutto diventi davvero veicolo per cambiare attitudine di pensiero a riguardo.

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