Lettere al Direttore
24 Luglio 2013

Morsi ai poliziotti, servono rimedi

di Redazione | 3 min

La cronaca di questi giorni ci parla di ripetuti episodi di violenza commessi prevalentemente da stranieri nei confronti di altri cittadini oppure in danno di appartenenti alle Forze dell’Ordine. Il fatto, di per sé, non costituisce – purtroppo – una novità, ma riteniamo doveroso esprimere il nostro parere, in qualità di rappresentanti sindacali dei Poliziotti.

Riassumendo per sommi capi gli ultimi sviluppi, vorremmo ricordare che nella sola città di Ferrara, in 4 giorni, dei cittadini nigeriani si sono avventati sugli agenti intervenuti, ferendone tre, di cui due sono stati anche presi a MORSI.

La furia di queste persone è difficilmente controllabile e soprattutto ripropone l’interrogativo che abbiamo più volte espresso a chi, dopo certi fatti, si è sentito nella posizione morale di criticare l’agire di Polizia e Carabinieri, indicando come violenti gli operatori della Sicurezza.

Come intervenire, abbiamo chiesto, con gli strumenti attualmente a disposizione, senza mettere in pericolo la propria ed altrui integrità fisica? Nessuno ci risponde… e di protocolli operativi nemmeno l’ombra.

Eppure, ogni poliziotto con trascorsi “su strada” che interpellerete vi confermerà che è di fatto IMPOSSIBILE fermare dei soggetti in stato di agitazione psicomotoria, senza esercitare la forza. Basta anche una presa decisa od una stretta energica e si possono creare ecchimosi estese; noi lo sappiamo bene, perché il giorno dopo di alcune colluttazioni, siamo pieni di lividi e dolori da tutte le parti.

La storia del poliziotto che con due paroline suadenti e qualche leva ferma l’invasato di turno, è una FAVOLA; chiedetelo agli operatori sanitari che spesso intervengono con noi i situazioni del genere. Vi racconteranno di realtà ben più crude, di poliziotti presi a ginocchiate, sputi, calci, spintoni e, come detto, a morsi.

In quei casi ci si arrangia come si può, altroché mosse spettacolari od eleganti piroette da film d’azione.

Chi vuol far credere che la Polizia cerca lo scontro fisico, è fuori strada; essere coinvolti in zuffe è l’ultimo dei nostri propositi. Chi lo sostiene è in malafede e, sinceramente, non comprendiamo che scopi persegua.

Auspichiamo che presto, MOLTO PRESTO, chi ha responsabilità decisionali, metta tra le priorità il dotarci di strumenti come spray urticanti o taser. Continuare a mani nude o con sfollagenti è una cosa indegna di un Paese progredito come il nostro.

Dotazioni più moderne permetterebbero di evitare la maggioranza delle colluttazioni, limitando al minimo i rischi di danni ad agenti e cittadini coinvolti.

Da ultimo, tanto per portare un esempio di come alcune parti schierate della società tendano a criminalizzare in tutti i casi le Forze di Polizia, vorremmo ricordare quanto sta accadendo, proprio in questi giorni, in Liguria.

Un giovane immigrato senegalese, venditore abusivo in spiaggia, alla vista della Polizia si è gettato in acqua per sfuggire al controllo. Il ragazzo, disgraziatamente è annegato nella foce del fiume Roja, malgrado molti presenti, tra cui gli agenti, si siano prodigati per strapparlo alla sua infausta sorte.

Ciò nonostante, qualcuno ne sta approfittando per portare la situazione al calor bianco;  sono prontamente apparse le prime scritte POLIZIA ASSASSINA e sono già previste manifestazioni di protesta, sit-in e cortei.

Poco rimane da commentare……

Luca Caprini, segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia

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