Pomposa. Le Sonate e le Partite per solo violino di Bach non rientrano nella musica sacra. Si appella alle disposizioni emanate dalla “Congregazione per il culto Divino” il vescovo Luigi Negri per spiegare il diniego al concerto nell’Abbazia di Pomposa.
Il prossimo 4 agosto, cosa nota da tempo, tanto che gli organizzatori avevano già distribuito i volantini con il programma, doveva essere rappresentato “Solo Bach” dal violinista Jovan Kolundzjia. Dalla diocesi però è arrivato l’altolà: quella musica non è liturgica e quindi potrà essere rappresentata solo nella Sala delle Stilate. E i motivi, afferma, “sono chiari e vincolanti per ogni diocesi”.
La curia rimanda all’articolo 1210 del Codice di Diritto Canonico: “Nel luogo sacro sia ammesso solo quanto serve per esercitare e promuovere il culto, la religione, ed è vietato tutto ciò che non sia consono alla santità del luogo. Tuttavia l’Ordinario può permettere, caso per caso, altri usi, che però non siano contrari alla santità del luogo”. Dal testo sembra però potersi desumere una discrezionalità in capo all’autorità ecclesiale di concedere o meno il placet. L’articolo 8 delle “Disposizioni pratiche” del documento “Concerti nelle chiese” della Congregazione per il culto Divino, sempre richiamato dalla curia, entra più nello specifico: “Il principio che l’utilizzazione della chiesa non deve essere contraria alla santità del luogo determina il criterio secondo il quale si deve aprire la porta della chiesa a un concerto di musica sacra o religiosa, e la si deve chiudere ad ogni altra specie di musica. La più bella musica sinfonica, per esempio, non è di per sé religiosa”. Tale qualifica “deve risultare esplicitamente dalla destinazione originale dei pezzi musicali o dei canti e dal loro contenuto. Non è legittimo programmare in una chiesa l’esecuzione di una musica che non è d’ispirazione religiosa e che è stata composta per essere eseguita in contesti profani precisi, sia essa classica, o contemporanea, di alto livello o popolare: ciò non rispetterebbe il carattere sacro della chiesa, e la stessa opera musicale eseguita in un contesto non connaturale ad essa”. Per tranciare ogni obiezione soccorre l’articolo 1213, sempre del codice di diritto canonico: “Nei luoghi sacri l’autorità ecclesiastica esercita liberamente i suoi poteri e i suoi uffici”.
Sotto questo profilo, assicura il vescovo, sia le Sonate che le Partite per solo violino del grande compositore tedesco “non rientrano nella musica sacra”. “Ciò non ha mai impedito – prosegue la curia -, nel corso di questi anni, di fare straordinarie esperienze artistiche in molte chiese della Diocesi cominciando dalla Cattedrale di Ferrara. Si ricordi ad esempio la recente iniziativa di domenica 26 maggio con l’esecuzione dello Stabat Mater e del Gloria di Antonio Vivaldi per raccogliere fondi per i terremotati. L’Arcivescovo ha sempre appoggiato queste iniziative”.
Quanto al concerto in questione, sempre la curia precisare che le decisioni sono state prese “esclusivamente dall’Ufficio competente, data la chiarezza delle disposizioni normative”. In ogni caso Negri “le condivide pienamente”. La nota della curia chiude con un invito agli organi di informazione “a non considerare alcuna ipotesi di volontà di scontro che, da parte della Diocesi, è totalmente inesistente”.
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